Hanno massacrato, mutilato, arrestato illegalmente, torturato.
E hanno riso.
Gli piaceva, mentre lo facevano.
Per loro, gli uomini erano tutti froci comunisti, le donne tutte troie comuniste.
«Vi scoperemo tutte».
Persone pacifiche che dormivano, le hanno massacrate mentre alzavano le mani in segno di resa, le hanno trascinate per i capelli, colpite ai genitali, prese a calci in faccia mentre erano inermi, colpite con armi portate da casa, perché quelle in dotazione non erano abbastanza violente.
Li hanno tenuti faccia al muro per ore, costretti a cantare «faccetta nera», a stare in ginocchio.
Hanno orinato loro addosso.
Hanno strappato i piercing dalla loro pelle.
Hanno fabbricato prove false per coprire l’orrore che avevano compiuto.
C’è chi per tornare ad avere i denti ha fatto anni di cure. Molti dei danni fisici sono rimasti per sempre su quei corpi.
Ci chiamavano zecche
È passato un po’ di moda. Ma quando ero ragazzo io ci chiamavano «zecche».
Che tu fossi comunista o solo vagamente frickettone, che indossassi le camice di flanella come Kurt Cobain o ti vestissi sempre di nero, che fossi un maschio coi capelli lunghi o una femmina che non si vestiva carina con la camicetta a modino, eri una «zecca».
Una zecca è un parassita che si nutre del sangue dell’organismo ospite, può portare malattie ed è sinonimo di scarsa igiene personale.
Se non eri come loro, eri una zecca sul corpo sociale, un parassita che porta malattia al corpo dello Stato, che propaga l’infezione del caos dove altrimenti ci sarebbe l’Ordine.
Le zecche vanno estirpate.
La Forza dell’Ordine
I ragazzi che erano a manifestare a Genova nel 2001 portavano in strada le motivazioni del mondo più debole, di quello che non ha voce.
Dell’Africa depredata, degli indios, dei nativi espropriati del diritto di esistere, delle periferie cementate dalla miseria, di tutti gli esseri viventi non umani che popolano il pianeta, del pianeta stesso.
Volevano bussare alla porte di quei signori in giacca e cravatta, tutti maschi, tutti bianchi, tutti ricchi e dire loro: non esistono solo il profitto e il Pil, ci sono anche vite, sogni, occhi, cervelli, cuori, figli da amare, saperi da tramandare, canzoni da cantare, storie da raccontare, terre da difendere contro la violenza delle macchine.
Voi siete la violenza delle macchine.
Ma quei signori ricchi avevano la Forza dell’Ordine. E l’hanno usata.
Perché l’Ordine non ammette interferenze, non ammette «ma».
Per arrivare al governo dell’Italia, Berlusconi si era tirato dietro tutti gli ex fascisti ripuliti.
Il loro capo, Fini, aveva ottenuto la vice presidenza del Consiglio, ma in quei giorni si era praticamente appropriato del ruolo del ministro dell’Interno, che infatti era rimasto a Roma.
Io, che Genova l’ho vista in televisione mentre avveniva, me lo ricordo davanti alle telecamere che giustificava la violenza della Forza dell’Ordine mentre avveniva.
Mentre la gente veniva massacrata e torturata, il presidente della repubblica e quello del consiglio sorridevano, stringevano mani ai «grandi della terra», offrivano loro pranzi e cene da re.
I Black Bloc
Pensando ai Black Bloc mi viene in mente la risposta che si dice abbia dato Picasso all’ambasciatore nazista che guardando Guernica gli aveva chiesto:
«Ha fatto lei questo orrore?»
«No, è opera vostra».
Ecco, a tutti i sostenitori della Forza dell’Ordine a me viene da dire:
Siete stati voi a fare il Blocco Nero.
Siete stati voi ad affamare le periferie delle vostre belle capitali europee. Siete stati voi a trasformare i centri storici in vetrine per le multinazionali, in quartieri di lusso per affaristi di passaggio, senza più piazze, panchine e mercati, siete stati voi a emarginare i ragazzi in quartieri dormitorio dove o si spaccia o si è spacciati.
Siete stati voi a creare scuole peggiori e scuole migliori, a renderle luoghi esclusivi anziché inclusivi.
Siete stati voi a impedire ogni accesso alla cultura anche a quei ragazzi che hanno saputo sviluppare cuore e cervello nonostante tutto. Non avete lasciato loro niente se non la giovinezza e la disperazione.
E se uno ha cuore e cervello per capire che il pesce marcisce dalla testa, ma non ha altri mezzi per ribellarsi se non le sue gambe e le sue braccia, cosa vi aspettate che faccia?
Non hanno ucciso nessuno, i Black Bloc, non hanno picchiato nessuno.
Hanno sfasciato i simboli di quel lusso a cui non hanno mai avuto accesso.
Sì, lusso. Se non hai nemmeno i soldi per la miscela del motorino, anche l’auto di un impiegato ti sembra un oggetto di lusso.
Ed erano una minuscola minoranza, i Black Bloc.
Gli altri, nonostante tutto, hanno provato a essere pacifici. Almeno finché non li hanno chiusi in piazze senza vie di fuga lanciando loro addosso lacrimogeni e blindati, picchiando tutti, anche i vecchi, anche i giornalisti.
E allora alcuni hanno provato a ribellarsi, come pesci dentro un secchio.
Ma il trucco migliore della Forza dell’Ordine è appiattire i fatti in una contrapposizione di forze uguali e opposte.
La lotta impari per la sopravvivenza diventa una partita tra rossi e blu, dove tutto si bilancia. Così le colpe si possono spalmare.
E così un essere umano torturato è equiparato a un’auto che brucia.
Un ragazzo a cui hanno spaccato braccia, costole e denti è equiparato a una vetrina infranta.
Una ragazza con la mascella spezzata a cui viene promesso che verrà stuprata di lì a poco è equiparata a un bancomat sfasciato
Una pallottola in faccia è equiparata a un estintore alzato in aria.
Adriana says
impeccabile.
Luca Ricatti says
Grazie Adriana!
Sergio says
Ottima lettura dei fatti accaduti w le zecche
Luca Ricatti says
Grazie Sergio!
EZIO says
Condivido pienamente, complimenti per l’articolo che da la misura della gravità di quanto successo. Siamo ancora lontani dal poterci chiamare esseri umani…e intanto la scimmia nuda balla!
Ezio Bresciani
Luca Ricatti says
Grazie Ezio.
Qualcuno ci prova a essere umano. Restiamo fiduciosi nonostante tutto.
EZIO says
Giusto! Abbiamo anche ottimi esempi di umanità, oltre che di bestialità. Teniamo accesa la fiaccola della coscienza, magari anche attraverso la musica!!!
Luca Ricatti says
Certo!
Ivan Cordua says
In questi ultimi tempi sto vivendo con la mia compagna un periodo “complicato” lei è cubana, a casa sua molti stanno scendendo in strada per contestare il governo.
Hanno fame, bisogno di farmaci, cure mediche, vaccini ecc ecc, il COVID ha annientato quel poco di economia che li sosteneva.
Lo stato da colpa come sempre agli americani e al loro embargo, così per strada assieme ai manifestanti ci sono gli “ sbirri” manganello e via.
Chi viene preso e portato via non riappare più, le famiglie non sanno niente.
Sono vivi? sono morti? Quando sapremo?……… sono già state inflitte pene di 10 anni ( per ideologia controrivoluzionaria)
Con altri di loro abbiamo provato da qui, attraverso manifestazioni legalmente autorizzate a raccontare tutto ciò,
Attenzione però non appena nomini la parola comunismo arriva uno stronzo con la maglietta del che a insultarti ed a inneggiare alla rivoluzione, forse perché qualche anno fa a letto un libro
Luca Ricatti says
Ciao Ivan,
trovo che sia terribile quello che sta accadendo a Cuba.
Solo non ho capito cosa c’entra questo col ventennale del G8 di Genova. Perché messa così sembra proprio una di quelle cose tipo «sì ma pure i comunisti» e allora sarebbe una cosa molto fuori luogo e veramente di pessimo gusto.
Ivan Cordua says
Ciao Luca, no non è assolutamente cosi, hai completamente frainteso, stavo solamente sottolineando il fatto che laddove c’è “potere”, a prescindere da quale sia la bandiera che sventola le forze dell’ ordine vengono usate per opprimere, sedare, spaventare, per non dire di peggio.
Non so se mi fanno più rabbia coloro i quali danno gli ordini, o chi li esegue come robot.
Ho menzionato Cuba solamente perché é di attualità, e in qualche modo mi riguarda, ne sto vivendo il dramma.
E stiamo parlando di manifestazioni dove magari c’è “casino”
ammesso e non concesso che sia un’ attenuante, Stefano Cucchi non stava manifestando, era magro, esile, completamente inoffensivo.
Leggendo il libro scritto dalla sorella ho capito che spesso viene osservata la regola “i panni sporchi si lavano in famiglia” un po come certe organizzazioni…….
Concludo dicendoti grazie per quello che fai con il blog, è evidente che ami ciò che fai.
Sono un ragazzino di 50 anni che da pochi mesi si è messo in testa di suonare la chitarra, mi sto divertendo un botto
Luca Ricatti says
Ok, allora mi fa piacere che la pensi così!
È ciò che intendo quando uso la definizione di «forza dell’ordine», perché si tratta d un totale ribaltamento: l’istituzione che teoricamente nasce per difendere le persone dal sopruso, viene invece usata per difendere il sopruso dalle persone che lo contestano; e il concetto di «ordine» viene usato come sinonimo di «controllo».
Grazie mille per il tuo apprezzamento del mio lavoro!
Anonimo says
Grazie a te, felice di aver chiarito………..
Ciao Charlie Watts
Elisabetta says
Complimenti per questo articolo Luca!
L’ho letto solo ora e mi ha rivelato alcuni aspetti di quei terribili accadimenti su cui mi ero poco soffermata o forse avevo rimosso x nn voler ammettere a che punto di degrado possa arrivare il Potere in questo paese
Luca Ricatti says
Grazie!