Scopriamo gli Accordi diminuiti e gli Accordi aumentati, in cosa differiscono dai normali accordi e la loro “strana” natura geometrica.
Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come creare gli accordi e come costruire gli accordi sulla chitarra.
Sappiamo anche cosa sono gli intervalli e come riconoscere gli intervalli sulla Chitarra.
Continuiamo a piccoli passi il nostro viaggio. Siamo partiti strimpellando accordi per Chitarra per arrivare lontanissimo!
Se sei a questo punto dopo avermi seguito passo passo, complimenti: questa è roba seria. Ho conosciuto personalmente persone che si guadagnavano da vivere con la musica e non conoscevano la roba di cui sto per parlarti in questo articolo.
Ma bando alle ciance.
Oggi stai per scoprire due generi di accordi molto particolari.
Come al solito, per ingrandire l’infografica devi cliccarci sopra.
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Ma veniamo a noi.
Per fare Accordi Diminuiti e Accordi Auementati ci vogliono distanze tutte uguali
Prendiamo un accordo a quattro voci qualsiasi, per esempio Do maggiore.
Sappiamo che è composto dalle seguenti note:
Do (Fondamentale)
Mi (Terza maggiore)
Sol (Quinta giusta)
Si (Settima maggiore)
Proviamo a misurare la distanza tra queste note.
Se hai letto (e capito) le precedenti lezioni, ormai sai che la distanza tra due note si misura con gli intervalli.
Se non hai capito questo passaggio, vai in prigione per tre turni, senza passare dal via.
– Do e Mi distano una Terza maggiore
– Mi e Sol distano una Terza minore
– Sol e Si distano una Terza maggiore
– Si e Do (Ottava) distano Seconda minore
No, sul serio, se questi passaggi ti sono poco chiari, torna a leggere l’articolo sugli intervalli musicali.
Come puoi vedere (ma ormai dovresti già saperlo), le distanze tra le note che compongono l’accordo di Do maggiore NON sono tutte uguali. Di solito questo è vero per tutti gli accordi.
C’è solo una eccezione. Anzi due: l’accordo Diminuito e l’accordo Aumentato.
Qui le note sono sempre equidistanti l’una dall’altra.
Accordo diminuito
Nell’accordo diminuito, tra una nota e l’altra passa sempre una Terza minore.
Procedendo per terze minori, partendo dal Do esce fuori questa roba qua:
Do (Fondamentale)
Mi bemolle (Terza minore)
Sol bemolle (Quinta diminuita)
Si doppio bemolle (Settima diminuita)
Bello strano, eh?
Se sei un tipo attento e perspicace, a questo punto:
1) Ti ricorderai che una settima diminuita corrisponde a una settima minore abbassata di un semitono.
2) Ti starai chiedendo cosa cavolo è un Si doppio Bemolle.
Ok, non incasiniamoci troppo
Non abbiamo mai spiegato come funziona il sistema Temperato e probabilmente non hai la più pallida idea di cosa siano i suoni enarmonici. Ne parleremo in un prossimo articolo.
Per ora ci basta dire questo:
1) Una settima diminuita è la stessa cosa di una Sesta maggiore.
2) Un Si doppio Bemolle è la stessa cosa che un La (se abbassi il Si di due semitoni, trovi il La).
Tornando al nostro Accordo Diminuito, abbiamo detto che le distanze tra le note sono tutte uguali.
– Do e Mib distano una Terza minore
– Mib e Solb distano una Terza minore
– Solb e Sibb (La) distano una Terza minore
– Sibb (La) e Do (Ottava) distano una Terza minore
Questo è un Accordo diminuito.
Si tratta di un accordo minore (la Terza è minore), che però ha la Quinta diminuita e la Settima diminuita (che in pratica è una Sesta maggiore)
Accordi equilateri
A me piace chiamarli così: Accordi equilateri.
Il perché è facile da capire.
Nell’infografica ho disposto le 12 note della scala cromatica lungo il quadrante di un orologio.
Unendo tra loro le quattro note che compongono un accordo diminuito, vedi che viene fuori un quadrato.
I lati sono tutti uguali, perché le distanze tra le quattro note sono tutte uguali.
Lo stesso con l’accordo aumentato, che diventa un triangolo equilatero.
Accordo Aumentato
Dunque l’accordo diminuito è composto solo da intervalli di Terza minore.
E se invece provassimo a creare un accordo fatto solo di intervalli di Terza maggiore?
Partiamo sempre dal Do e vediamo cosa viene fuori.
Do (Fondamentale)
Mi (Terza maggiore)
Sol# (Quinta aumentata)
E basta, dobbiamo fermarci qui, non c’è una quarta nota.
Indovini perché?
Bravo, sei un genio. Perché partendo dal Sol# e salendo di un’altra Terza maggiore, arriviamo al Do (Ottava).
Questo è un Accordo Aumentato, è fatto così.
Ha solo tre note, è maggiore (la Terza maggiore) ma invece della Quinta giusta ha la Quinta aumentata.
Peggio di Kula World
Hai mai visto quel gioco per Play Station che si chiama Kula World? Micidiale, impersoni una pallina che salta su delle piattaforme sospese nel cielo, senza che esistano un alto e un basso. Puoi camminare sopra, sotto o lungo il lato delle piattaforme e all’improvviso cambi prospettiva: sai di essere nello stesso posto, eppure sembra un luogo totalmente diverso. Un po’ come quel quadro di Escher che si chiama Sopra e sotto.
Con gli accordi diminuiti e gli accordi aumentati è un po’ così.
Mi spiego.
Ricordi la faccenda dei Rivolti? Se non ricordi cosa sono, rileggi l’articolo su come creare gli accordi.
Ora, prendiamo il Do diminuito.
Do – Mib – Solb – Sibb
Se sposto il Do all’ottava superiore, ho il Primo rivolto di Do diminuito.
Ma, al tempo stesso, ottengo un accordo di Mib diminuito.
Capisci?
Con questi accordi equilateri, quando ribalti la prospettiva è come materializzarsi in un luogo diverso.
In un accordo diminuito o in uno aumentato, un rivolto è un rivolto e, al tempo stesso, un accordo diverso.
Non esiste un vero centro, la Fondamentale non è poi così fondamentale.
Questo perché
Tre per quattro fa dodici
Esistono 12 note. Ma di accordi Diminuiti e accordi Aumentati ne esistono rispettivamente solo 3 e 4.
Gli accordi diminuiti sono:
1) Do – Mib – Solb – Sibb
2) Do# – Mi – Sol – Sib
3) Re – Fa – So# – Si
E basta, non c’è altro.
L’accordo di Re# diminuito è lo stesso accordo di Do diminuito (Re# è uguale a Mib)
Capito?
Lo stesso è con gli accordi aumentati.
1) Do – Mi – Sol#
2) Do# – Fa – La
3) Re – Fa# – La#
4) Mib – Sol – Si
L’accordo di Mi aumentato è la stessa cosa che l’accordo di Do aumentato.
Gli accordi diminuiti e gli accordi aumentati si utilizzano per introdurre delle alterazioni, solitamente in sostituzione dell’accordo di Dominante (Quinto grado).
Sono utilissimi per arricchire l’armonia, ma bisogna conoscere alcuni trucchi.
Ma di tutto questo parleremo prossimamente.
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Giuseppe Tadolini says
Molto interessante.
Si impara non solo a suonare la chitarra , ma si impara LA MUSICA.
Tuttavia la costruzione degli accordi sulla tastiera non è affatto semplice, ed occorre comunque un notevole sforzo di memoria.
Chiedo: per semplificare in corso d’opera, esistono accordi in qualche modo “sostitutivi” rispetto alle DIM e alle AUM, che rendano un effetto sonoro similare ?
Grazie
Pippo
Luca Ricatti says
Grazie Giuseppe,
certo, devi passare del tempo a osservare la tastiera e sentire i suoni dati dai diversi intervalli: quando acquisisci dimestichezza con questo, costruire gli accordi diventa un gioco ed è fichissimo.
Per gli accordi Diminuiti e Aumentati, l’essenziale è capire cosa sono. Sull’infografica trovi le posizioni principali per provare suonarli. Quanto a come usarli e perché, è n altro paio di maniche: vedremo tutto in un prossimo articolo.
Antonio says
e’ lacrima volta che leggo queste cose INTERESSANTISSIME. cercherò’ di approfittarne leggendo gli articoli precedenti, avendo io intenzione di buttarmi nel campo della musica….
Luca Ricatti says
Grazie Antonio,
fammi sapere come procede!
Antonio says
Ho 70 anni. ho una vecchia fisarmonica e un vecchissimo pianoforte. Non so da dove iniziare. La fisa pesa e nn riesco a tenerla sulle spalle x cui vorrei buttarmi sul piano.Sono rimasto impressionato dal modo semplice di esporre gli argomenti ( e questo rche’ so un po’ di teoria per averne sentito parlare in casa) mi sembra di aver capito che la teoria e’ unica per qualsiasi strumento……..Sono in pensione e cerco di occupare il mio tempo:Ho voluto essere chiaro con te.Ti ringrazio e scusami se cerco di “rubarti” qualche cosa.
Luca Ricatti says
Non mi rubi niente!
Il senso di questi articoli sta nel contribuire a diffondere la cultura musicale a tutti!
Certo che la teoria è la stessa per tutti, attingi a piene mani!
Alberto says
Molto interessante la lezione sugli accordi diminuiti e aumentati. Non ci avevo capito nulla!! Adesso é chiarissimo. Grazie!
Luca Ricatti says
Grazie a te Alberto!
Che coincidenza, proprio oggi sto facendo il montaggio della Video Lezione su questo argomento!
Serena Paolo says
Caro maestro
a 82 anni sarebbe meglio lasciar perdere ma da tempo immemorabile cerco di sapere come dovrei chiamare (in una composizione ) la presenza di un accordo diminuito composto da:
do-mib-solb-sibb:
do dim., oppure mibdim, o meglio ancora solb dim?????
Grazie e scusa del disturbo
Paolo
Luca Ricatti says
Ciao Paolo,
E perché mai dovresti lasciar perdere?
Allora, l’accordo lo puoi chiamare come vuoi. Come spiego nell’articolo, Do dim, Mib dim, Solb dim e Sibb dim (che possiamo anche chiamare La dim) sono lo stesso accordo. Sono tutti rivolti dello stesso accordo.
Il modo più facile per dargli un nome è prenderlo dalla nota più bassa, anche perché rende più facile a chi legge lo spartito capire il che modo vuoi disporre le note. Se lo chiami Do dim, chi legge capisce che intendi un accordo in cui le note sono in questo ordine Do, Mib, Solb, Labb. Se invece lo chiami Solbb capisce che vuoi mettere il Solb in posizione più bassa.
ruggero trasatti says
Sei un grande.
Sono esattamente 53 anni che strimpello la chitarra e se non ho smesso e’ perche’ musica e matematica mi fanno impazzire.
Tu mi hai spiegato in modo semplice una serie di cose che non capivo da 53 anni (chitarra avuta alla promozione della 5 elementare) ma che sentivo che c’erano.
Grazie
Luca Ricatti says
Grazie mille, Ruggero,
tra la Musica e la Matematica c’è un filo conduttore molto potente (e lo dice uno che a cui la matematica è sempre piaciuta ma non l’ha mai capita…).
ElyCem says
Chiaro, e talvolta ironico. Mi Piace, Good Job!
Luca Ricatti says
Grazie!
Daniele says
Bella lezione
Secondo me contiene anche un messaggio:”vuoi essere un chitarrista o un musicista?”
Nel primo caso impara gli accordi e suonali, fine.
Nel secondo caso, invece, impara anche cosa c’è “dietro”, così capirai perché gli accordi sono usati in una certa sequenza e con quale scopo; l’armonia è una delle tre componenti principali di una canzone, oltre alla melodia e al ritmo
Luca Ricatti says
Grazie Daniele!
MASSIMILIANO PALADINO says
È sempre un piacere attingere alle tue lezioni che sono esposte in maniera concreta, chiara e comprensibile. Complimenti
Luca Ricatti says
Grazie a te Massimiliano!
Fabio says
Ciao, molto buono il tuo modo di spiegare, sul serio.
Leggendoti mi è però sorta una curiosità.
Una triade maggiore è formata da (terza maggiore + terza minore)
Do Mi Sol
Una triade minore è formata da (terza minore + terza maggiore)
Do Mib Sol
Una triade eccedente è formata da (terza maggiore + terza maggiore)
Do Mi Sol#
Una triade diminuita è formata da (terza minore + terza minore)
Do Mib Solb
ebbene… tutto ok, 4 tipi di triade, ma…
se io faccio un accordo di tre note composto da:
Do Mib Sol#.
come devo chiamare questa triade? Ci provo:
(triade minore + triade maggiore con la quinta aumentata?)
Oppure..
Do Mi Solb,
come devo chiamare quest’altra triade? Ci riprovo:
(triade maggiore + triade minore con la quinta diminuita?)
Insomma, qual è il nome usato per descrivere queste ultime due triadi?
Ciao!
Luca Ricatti says
Ciao Fabio,
intanto grazie per il tuo apprezzamento!
Dunque, la triade Do – Mib – Sol# è una triade minore con la Quinta Aumentata, ma avrebbe forse più senso chiamarla Do – Mib – Lab e pensarla come una di triade maggiore Lab in posizione di primo rivolto.
Do – Mi – Solb è una triade maggiore con Quinta Diminuita ma forse avrebbe più senso pensarla come terzo rivolto di un Mim Sesta in posizione di terzo rivolto.
Insomma, la tua domanda è lecita e si può riassumere con: perché dici che non esistono altri tipi di Triadi? Risposta: ovviamente esistono, ma spesso possono essere più facilmente interpretate come qualcosa di diverso. E fidati che è già abbastanza complicato riuscire a capire tutto quello che si può fare come quelle più semplici.
Ps: occhio a non confondere il concetto di «Terza» con quello di «Triade», sono due cose molto diverse?
Fabio says
No… non le confondo, ma hai ragione, avrei dovuto scrivere una terza maggiore + una terza minore ecc… e non triadi,,, ma nello scrivere ho preso un abbaglio.
Per il resto ti ringrazio per la spiegazione. Personalmente preferisco chiamarle ad esempio: triade minore con la quinta aumenta ecc.. che pensarle come rivolti.
Grazie di tutto ciao!
Luca Ricatti says
Attenzione, però: capire quando un accordo è in realtà il rivolto di un altro è fondamentale per inquadrarlo nel contesto armonico.
Fabio says
Adesso però mi hai incuriosito 🙂
Ma non vorrei essere troppo invadente e approfittare troppo del tuo tempo, se lo sono mi scuso in anticipo.
Dicevamo…
Do – Mib – Sol# è una triade minore e la 5ª aumentata.
Okay perfetto.
Dici però che sarebbe più corretto facendo questo accordo di pensare la quinta, il (Sol#) come un Lab, e quindi una avere triade maggiore..
Non è così semplice, almeno per me, invertire al volo queste note.
Però ci provo, tu dimmi se sbaglio:
Triade maggiore di Lab in stato fondamentale:
Lab – Do – Mib… una terza magg + una terza min …
okay corretto..
Però il nostro accordo di Dom #5 lo si trova nel suo primo rivolto – come hai suggerito tu:
Quindi:
Do – Mib – Lab… una terza min + una terza magg con la 6ªminore
Ciò che non capisco, ma la colpa è sicuramente mia, è cosa è cambiato.
L’accordo è sempre lo stesso, anche se mi rendo conto che pensandolo così, non devo più chiamare questo accordo Dom con la 5ª eccedente, perché adesso è diventato un Dom con la 6ª minore.
Personalmente una triade, aldilà delle alterazioni che le note possono avere, l’ho sempre interpretata come composta dal 1°, 3° e 5° grado…
adesso però la nota nominata non è più il 5° grado (Sol#) ma la sua 6ª minore e quindi il suo 6° grado (Lab).
Perché è più corretto pensare così questo tipo di triade?
E qui cade l’asino (io)
Cosa mi cambia nel contesto armonico se dopo averlo pensato come primo rivolto di Lab, in fin dei conti faccio lo stesso identico accordo con la stessa tonica: Do – Mib – (Lab) o (Sol#) ?
Cosa c’è che non capisco? 🙁
Infine…
C’è un sistema per capire velocemente questi rivolti che fanno girar la testa? 🙂
1000 grazie davvero e scusa il disturbo.
Luca Ricatti says
Ciao Fabio,
non c’è trucco e non c’è inganno. Il fatto è che se tu pensi a questi accordi in astratto è impossibile definirli in modo chiaro e tutto risulta difficoltoso.
Ma se li contestualizzi all’interno di un brano diventa tutto molto più semplice. Se, per dire, ti trovi a suonare un brano in Mib non puoi avere un Sol#, ma semmai un Lab; e dal punto di vista armonico, un accordo Do – Mib – Lab ha senso solo come rivolto di Lab.
Dice come lo capisco: perché armonizzando per triadi le note della scala di Mib è quella l’unica possibile combinazione di quelle tre note.
Per quanto riguarda la Triade con la Sesta: si può fare, perché no? È semplicemente che in quel particolare accordo l’autore ha deciso di suonare la Sesta al posto della Quinta, per dare un sapore diverso.
Il valore armonico di rivolto è lo stesso dell’accordo in posizione diretta, hai ragione, non cambia nulla: ma se sai che quelle tre note sono un rivolto dell’accordo di Quarto Grado, sai che hanno il valore e le caratteristiche tipiche di un accordo di Quarto Grado (Sottodominante).
Spero di non averti confuso ancora di più.
Fabio says
Carissimo Luca, no, non mi hai affatto confuso, tutt’altro.
Credo di aver capito che è la tonalità nella quale sto suonando che decide come pensare questo accordo.
Le scale che al loro interno posseggono le note di questo accordo (Do – Mib – Lab) sono:
La scala di Mib, quella di Lab e quella di Reb…
Per cambio, se io penso a questo accordo come (Do – Mib – Sol#) non mi suggerisce alcuna tonalità.
Chiamarlo “Dom con la 5ª aumentata” (sembra) che resti un accordo fine a sé stesso perché non mi identifica alcuna tonalità con relativa scala. Mentre pensarlo come primo rivolto di Lab, come tu dicevi, è quindi forse più corretto.
Questo è quello che mi sembra aver capito.
Grazie!
Luca Ricatti says
Hai centrato perfettamente il punto ?
GIULIANO MONTESARCHIO says
Vedo su molti canali youtube diversi pianisti che chiamano accordo diminuito una triade di note e non quattro.
ad esempio, Do Mib solb lo chiamano DO diminuito, mentre a me risulta che DO diminuito comprenda le note che dici tu (DO MIb SOLb LA).
Ti chiedo se puoi cortesemente chiarirmi questo dubbio. Grazie
Luca Ricatti says
Ciao Giuliano,
secondo me sono corrette entrambe le cose. La triade ottenuta sul Settimo Grado di una scala maggiore ha Terza Minore e Quinta Diminuita; siccome una triade è un tipo di accordo, è legittimo usare la dicitura «Accordo Diminuito»; a quel punto l’Accordo a quattro voci con la Settima Diminuita lo chiamerai «Accordo di Settima Diminuita» e infatti molti usano questa dicitura.
In ambito moderno-jazzistico però, spesso si usa il termine di «Accordo Diminuito» per riferirsi all’accordo a quattro voci (anche perché nel jazz gli accordi comprendono spesso la settima); a quel punto userai il termine «Triade Diminuita» per riferirti all’accordo a tre voci.
Io preferisco questo tipo di dicitura, ma non esiste una regola precisa.
Anonimo says
Grazie mille.
Gentilissimo e chiaro!