Qual è il significato de La Storia Infinita, dell’Auryn, del viaggio di Bastiano nel mondo di Fantàsia? Proviamo a farci un giro anche noi?
Questo non è un articoletto da leggere in trenta secondi, sappi che ho intenzione di rapirti e portarti in giro molto a lungo: prepara le valigie.
Anche perché fra i vari temi che emergono ne La Storia Infinita ce n’è uno particolarmente attuale, che ci riguarda tutti da vicino.
Insomma La Storia Infinita sarà anche una scusa per parlare d’altro.
Ah, logicamente questo articolo
+++CONTIENE SPOILER+++
Cos’è La Storia Infinita
In Italia, il titolo La Storia Infinita è famoso soprattutto per il film del 1984 diretto dal regista tedesco Wolfgang Petersen, ispirato all’omonimo romanzo pubblicato nel 1979.
L’autore di questo romanzo è Michael Ende e anche lui era tedesco.
Non prenderò in considerazione il film (un grande classico che ho comunque amato moltissimo), perché ha modificato molti dettagli rilevanti e, soprattutto, ha troncato letteralmente a metà la vicenda: oddio, troncare a metà una storia infinita sembra un rompicapo filosofico, perciò diciamo che il film ha impoverito il senso del racconto originale.
In Italia il romanzo fu pubblicato per la prima volta da Longanesi nel 1981.
Questa qui sotto è la mia edizione stampata nell’82.
Trovo bellissima l’illustrazione della sovracopertina, di Roswitha Quadflieg, una visione prospettica del giardino-labirinto che conduce alla Torre d’Avorio, che risplende sullo sfondo.
La copertina interna, invece, è fatta per ricordare il libro rubato da Bastiano nella bottega del Signor Coriandoli, «di seta color rubino cupo», con l’Auryn al centro (quello vero, ma ne parliamo più sotto).
In realtà la tengo solo per collezionismo, quando leggo il romanzo uso la mia edizione da battaglia, quella in brossura dell’editore Corbaccio.
L’illustrazione di copertina è di Claudia Seeger, con alcuni dei principali personaggi del romanzo.
In casa mia c’è anche l’edizione Salani, ha voluto comprarla mia figlia per sé quando aveva otto anni: avevamo letto il libro insieme come storia della buonanotte e le era piaciuto così tanto che ne volle una copia tutta sua.
Purtroppo (come era già successo con l’edizione TEA del 1988) non ha il testo bicolore: il romanzo infatti deve avere parte del testo scritta in rosso e parte in verde-azzurro. È una mancanza proprio imperdonabile, ma a mia figlia piace perché ha un formato più piccolo: i bambini adorano i formati piccoli, li sentono più a loro misura.
L’illustrazione di copertina è la stessa usata da Corbaccio, circondata dai due serpenti che formano L’Auryn.
Nessuna delle edizioni italiane ha mai usato i meravigliosi capolettera originali creati da Roswitha Quadflieg, forse perché, essendo colorati, costa molto stamparli; sono stati sostituiti da quelli disegnati circa duecento anni fa dal pittore italiano Antonio Basoli. Belli, certo, ma non c’entrano niente con La Storia Infinita.
Questo qui sotto è il primo capolettera del romanzo, coi protagonisti del primo capitolo: il fuoco fatuo, il minuscolino, l’incubino e il mordipietra.
I lettori italiani non hanno mai potuto godere di questi ventisei piccoli capolavori della Quadflieg.
Ma stavamo parlando di come il film abbia in gran parte tradito le intenzioni del romanzo.
A causa di tali modifiche Michael Ende si arrabbiò così tanto che pretese di far rimuovere il suo nome dai titoli della pellicola (cosa che non gli fu concessa, per fortuna).
Comunque, già questo ci dà la misura del personaggio con cui abbiamo a che fare. [Read more…]