Questa è la mia versione di Bella Ciao per Chitarra Fingerstyle, con Spartito e Tablatura in Pdf. C’è anche il Video per ascoltarla e vederla.
Si dice che sia la canzone tradizionale italiana più famosa nel mondo, perciò non potevo non fare un arrangiamento di Bella Ciao per Chitarra Fingerstyle.
La parte centrale consiste in una serie di variazioni sul tema scritte da me. Ci ho infilato un po’ di sostituzioni di accordi.
Dal punto di vista ritmico, invece, è piuttosto tradizionale.
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Ma andiamo avanti.
Nel tempo sono nate diverse teorie sull’origine di questa canzone.
Quella più accreditata è che la melodia derivi da una ballata Yiddish intitolata Una piccola borsa di carbone.
Attraverso il mondo
Nel 2006 un ingegnere di Borgo San Lorenzo di nome Fausto Giovannardi trovò in un negozietto di Parigi un CD che conteneva un’incisione fatta negli USA nel 1919.
L’incisione era appunto la Piccola borsa di carbone. Era stata fatta da un tale Mishka Ziganoff, un fisarmonicista russo cristiano che suonava musica ebrea per campare.
Giovannardi rimase a bocca aperta perché il pezzo suonato da Ziganoff aveva la stessa melodia di Bella Ciao, pur essendo evidentemente più vecchio (la Seconda Guerra Mondiale era scoppiata vent’anni dopo l’incisione).
Molto prima della nascita del movimento partigiano, quella melodia girava il mondo sulle dita dei musicisti klezmer.
Bufale?
Per anni si credette che Bella Ciao fosse derivata da un canto che facevano le mondine al lavoro nelle risaie. Lo aveva detto Giovanna Daffini, la cantante mondina per eccellenza.
Poi si scoprì che era una bufala.
In realtà la versione mondina di Bella Ciao era stata scritta nel ’51 da Vasco Scansani anche lui lavoratore delle risaie. L’aveva inventata in occasione di una gara di canto tra contadini e la Daffini gli aveva chiesto di fornirgli il testo.
Non è stato mai accertato se la Daffini avesse volutamente diffuso una menzogna o fosse caduta in qualche tipo di equivoco.
Minestroni
Oggi si crede che il testo di Bella Ciao nacque dalla fusione di una canzone da bambini diffusa nel nord Italia La me nòna l’è vecchierella (da cui la ripetizione del ciao nel ritornello) e un altro canto tradizionale, Fior di tomba.
In sostanza, per quanto se ne sa oggi, Bella Ciao fu scritta usando una melodia Yiddish arrivata chissà come dall’Est-europa (probabilmente dalla Russia) e mettendoci sopra parole ricalcate e riadattate da vecchie canzoni popolari.
Per chi ha scarsa confidenza con i repertori folklorici, tutto questo può sembrare assurdo, ma non lo è: nella musica popolare non c’è niente di più normale che prendere cose vecchie e trasformarle.
C’è chi fa rientrare Bella Ciao nella categoria delle Tradizioni inventate.
Sono quasi certo che questa sia un’esagerazione.
Ma di sicuro gran parte dei significati che porta con sé Bella Ciao le sono stati attribuiti da una generazione che stava rinascendo dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e cercava (magari forzando un po’ la mano) di dare un senso all’orrore che si era lasciata alle spalle.
Comune o comunista?
In realtà, anche il fatto che fosse la canzone dei partigiani è una mezza bufala.
Forse era cantata dai combattenti sull’Appennino emiliano, ma certo non era diffusa sul territorio nazionale.
E poi, parliamoci chiaro: ma quanto spesso potevano mettersi a cantare i partigiani, per i quali una delle principali preoccupazioni era non farsi scovare dai tedeschi o dai collaborazionisti italiani?
Oggi Bella Ciao è considerata una canzone da comunisti.
La cosa buffa è che probabilmente il suo successo dipese proprio dal fatto che non lo era.
Dalla fine della guerra e per tutta la Prima Repubblica, in Italia ha governato la Democrazia Cristiana, sotto l’occhio sempre vigile degli alleati Americani. Non proprio una combriccola di rivoluzionari.
Inoltre va detto anche che i partigiani non erano tutti comunisti, socialisti e anarchici: c’erano anche molti cattolici.
Bella Ciao era una canzone che metteva d’accordo tutti: parlava di amore, di patriottismo e di una morte romantica.
Divenne famosa negli anni ’60, soprattutto con lo spettacolo omonimo (da cui poi il disco) del Nuovo Canzoniere Italiano.
Tutta la vicenda è riassunta bene in questo articolo.
Però è Bella e quindi Ciao
Comunque Bella Ciao resta un capolavoro: da autore di canzoni, potrei uccidere per riuscire a scrivere un pezzo così azzeccato sotto ogni aspetto.
E poi è affascinante la sua origine misteriosa.
Nonostante risalga a tempi recenti, il gran miscuglio da cui è nata resta un enigma.
Non si può neanche parlare di voce del popolo, quelle categorie romantiche che ancora oggi certa gente vuole applicare alle tradizioni popolari.
Quale popolo, se la musica è arrivata dall’est Europa?
Per Chitarra Fingerstyle
La mia versione di Bella Ciao per Chitarra Fingerstyle è nata più che altro come un esercizio di arrangiamento.
Volevo un bel tema melodico, possibilmente famoso e ho scelto questo.
Per fare questo genere di cose il chitarrista medio prende un brano dei Beatles.
Ad ogni modo, rinfrescarsi un po’ la memoria con la Storia fa anche bene.
C’è gente a cui questa canzone fa arrabbiare perché gli piaceva di essere stati invasi dai nazisti tedeschi. Sono gli stessi che gridano l’allarme contro l’invasione degli immigrati.
Va’ a capire.
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Lock says
Esatto, è bella e quindi chissenefrega.
Io di chitarra ne so quanto di fusione atomica, quindi zero (anzi, forse di fusione atomica ne so di più), ma la tua versione la trovo molto rilassante. 🙂
Occhio, piccolo typo: “questa sdia un’esagerazione”.
Luca Ricatti says
Grazie Lock!
Riccardo Stanzial says
Grande Luca bellissima versione di bella ciao complimenti
Luca Ricatti says
Grazie mille, Riccardo!
Ale says
Bravo!??
Luca Ricatti says
Grazie Ale!
PACaa says
Eccellente operazione! Lungo tuttta la trasformazione, a tratti perfino divertente, rimane il colore struggente e romantico (perché no?) Che a quelli con i capelli bianchi parla di Libertà e di Giustizia, di Uguaglianza e Fraternità! Ancora una volta la Buona Musica parla alle migliori Emozioni! Grazie Luca
Luca Ricatti says
Grazie a te per le belle parole!