Cos’è la Cadenza Super Mario? Da dove viene, come funziona, come si interpreta e come si usa questa strana progressione di accordi?
Comincio subito col dire che questo articolo nasce da una domanda fatta dall’utente Luca Ballo, che mi ha chiesto chiarimenti su questa curiosa progressione armonica in un commento all’articolo sulle Cadenze Musicali.
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Ma che razza di nome è Cadenza Super Mario?!
È chiamata da molti Cadenza Super Mario perché si trova in una breve musica del celebre video gioco.
Non ho mai giocato a Super Mario. Il mio rapporto coi video giochi è complicato, li ho amati tantissimo nell’infanzia e nella prima adolescenza, arrivando a sviluppare forme di dipendenza abbastanza spaventose che mi hanno spinto (autonomamente) a guardarmene come da una peste. Ma di questo parleremo un’altra volta.
Lo dico per spiegare perché preferisco chiamarla Cadenza Lady Madonna.
Ok, ovviamente c’entra anche il fatto che la canzone dei Beatles è fichissima.
Credo che il nome di Cadenza Super Mario abbia avuto successo perché associa una cosa seriosa come il termine «Cadenza» (teoria musicale, roba da Conservatorio!) a qualcosa di frivolo come un video gioco degli anni ’80.
Ma intanto vediamo di capire di che stiamo parlando.
Cos’è la Cadenza Super Mario
Si tratta di una sequenza di tre accordi maggiori distanti una seconda maggiore l’uno dall’altro.
L’ultimo dei tre accordi è l’Accordo di Tonica.
Quindi la progressione armonica è:
1) Accordo maggiore sulla Sesta bemolle
2) Accordo maggiore sulla Settima bemolle
3) Accordo maggiore sulla Tonica
Che d’ora in avanti chiameremo con le sigle:
VIb – VIIb – I
Per capirci meglio, incarniamoli in una tonalità a caso.
Per esempio in Do:
Lab → Sib → Do
È una roba molto strana.
L’Accordo di Tonica è maggiore e questo ci induce a pensare che siamo nel Modo Maggiore. Ma nel Modo Maggiore la Sesta e la Settima non sono bemolli.
Eppure la progressione funziona alla grande.
L’andamento per seconde maggiori crea l’effetto di crescendo tipico di una una scala ascendente (la Scala Maggiore inizia con due intervalli di Seconda Maggiore); poi culmina nell’Accordo di Tonica, che dà il senso di compiutezza.
Perfetto per indicare un sentimento di eccitazione crescente che termina con un trionfo, una vittoria, il raggiungimento di qualche tipo di premio.
Cadenza Lady Madonna
Preferisco chiamare questa progressione Cadenza Lady Madonna perché si trova alla fine del ritornello della canzone dei Beatles.
C’è anche in un’altro pezzo dei Beatles, lo psichedelico attacco di With a little help from my friend.
Chissà in quante altre canzoni si trova, se ne hai notizia scrivimelo nei commenti.
Ma veniamo a noi.
Come si spiega questa progressione apparentemente incomprensibile? Come può suonare così bene, se sembra infrangere le regole dell’Armonia?
Io ho trovato tre spiegazioni possibili.
Curiosamente le ho trovate in un percorso di progressiva semplificazione, partendo dal complicato per arrivare all’ultra semplice.
☞La prima che ho trovato è la più cervellotica.
☞La seconda è la più semplice e ovvia ed è imbarazzante che non ci sia arrivato subito.
☞La terza è quella più onesta, che scrosta tutto per parlare la lingua del rock-blues, che infatti è quella che parlavano i Beatles.
La spiegazione cervellotica
La prima cosa che ho pensato quando ho cercato di dare una spiegazione alla Cadenza Super Mario è stata: l’Accordo di Tonica è maggiore perciò siamo nel Modo Maggiore; e con una serie di sostituzioni di accordi, si arriva a questa cosa così strana.
E allora sono partito da un normalissimo
IV – V – I
Cioè una Cadenza Perfetta preceduta dall’Accordo di Sottodominante (la base di un semplice Giro Armonico, che può anche essere chiamata Cadenza Composta).
In tonalità di Do sarebbe
Fa – Sol7 – Do
Con una semplice sostituzione diatonica, il IV diventa IIm:
IIm – V – I
Quindi in tonalità di Do:
Rem – Sol7 – Do
Con un’altra sostituzione si trasforma il IIm in una Dominante Secondaria.
E così abbiamo:
Re7 – Sol7 – Do
Che è una tipica catena di Accordi di Dominante.
Non fare quella faccia catatonica, non è complicato.
Magari non ti ricordi tutto sulle sostituzioni, ma non è così complicato come sembra.
Re Dominante tende a risolvere sul Sol Dominante, che tende a risolvere sul Do.
È una roba che si fa comunemente! Se nun le sai le cose, salle (come dicono gli insegnanti del Conservatorio di Bolzano)!
Andiamo avanti.
Trasformo ancora il II Dominante con una bella Sostituzione del Tritono.
Come non ricordi cos’é?!
È quando sostituisci un Accordo di Dominante con un altro Accordo di Dominante costruito una Quinta Diminuita (un Tritono) sopra.
E la progressione di Accordi mi diventa:
Lab – Sol7 – Do
Cioè
VIb – V – I
Poi faccio sostituzione diatonica anche sul V e ottengo:
VIb – VII – I
Cioè:
Lab – Si – Do
Ti ricordo che la Triade di Settimo grado è una Triade Diminuita (cioè ha la Terza minore e la Quinta diminuita).
Ora, se alla Triade di VII gli abbassiamo la Fondamentale di un semitono otteniamo un Accordo maggiore costruito sul VIIb.
Nel nostro esempio, la Triade di Si è fatta dalle note
Si – Re – Fa
Abbassando la nota Si di un semitono, l’accordo diventa una normale Triade Maggiore e il giro diventa:
Sib – Re – Fa
Ed ecco la nostra cadenza
VIb – VIIb – I
C’è solo un problema in questa spiegazione: perché?
In base a quale principio dovrei pensare di abbassare la Fondamentale di un normale Accordo di VII per trasformarlo in un semplice Accordo Maggiore?
Abbassando la Fondamentale di un semitono mi perdo per strada tutta la tensione data dal Tritono!
La risposta che mi sono dato è che si acquisisce un’altra forma di tensione, data dalla nota alterata (nel nostro caso il Sib), che essendo fuori dalla scala provoca un momentaneo disorientamento e quindi tensione, che poi risolve nel normale Accordo di Tonica.
Inoltre, il Settimo Grado minore è usato molto nella musica rock, in cui spesso si costruiscono interi brani sulla Scala Misolidia (che è una Scala Maggiore con Settima Minore; se non sai cos’è leggi qui →Scale Modali: cosa sono?).
Quindi?
Tutto risolto?
Forse.
Questa spiegazione l’ho tirata fuori ragionandoci qualche minuto. Ma non ero soddisfatto.
Sono trascorsi alcuni giorni, poi ho avuto l’illuminazione.
E mi sono detto che sono proprio un fesso.
La spiegazione più semplice
Perché è vero che l’accordo di Tonica è maggiore, ma se invece ci trovassimo in Minore?
Nella Scala Minore Naturale gli Accordi di Sesto e di Settimo grado sono entrambi bemolli ed entrambi maggiori!
Tu mi dirai: ok, ma nella Cadenza Super Mario l’Accordo di Tonica è maggiore, come possiamo quindi essere nel Modo Minore?
Beh, ti rispondo io, non ti ricordi la Cadenza Piccarda?
Se non sai o non ricordi, va’ a rileggere qui →Cadenze Musicali.
Comunque, per farla breve: brano in modalità minore ma cadenza che risolve su Accordo di Tonica maggiore.
Capito?
Pur essendo in Tonalità Minore, invece di
V – Im
Facciamo
V – I (Maggiore)
Non solo si può fare, ma è una cosa molto comune, da secoli!
Ok, mi dirai tu, ma Lady Madonna del Beatles è in tonalità di La Maggiore!
E qui non posso darti colpe, perché in tanti anni non ho ancora fatto una Lezione dedicata alle Modulazioni.
Prometto che ne parleremo per esteso.
Per ora diciamo che è possibile, all’interno di un brano, spostarsi momentaneamente in un’altra tonalità (ne abbiamo parlato a proposito della Cadenza Evitata.
Un tipo di Modulazione comune consiste proprio nello spostarsi alla cosiddetta Tonalità Parallela: la tonalità Parallela del La Maggiore è il La Minore.
Forza, resisti! Non mi abbandonare proprio ora!
Il concetto è:
☞Brano in La Maggiore.
☞Faccio Modulazione alla Tonalità Parallela (La minore)
☞Suono due Accordi (VIb e VIIb)
☞Faccio una Cadenza Piccarda e torno alla tonalità di partenza (La Maggiore).
Chiaro ora?
Sir Paul McCartney parte da un La maggiore, fa la sua brava modulazione in La Minore per infilarci gli accordi VIb e VIIb e col vecchio trucco della Cadenza Piccarda riporta tutto al La Maggiore.
Esiste una definizione per questa roba: si chiamano prestiti dalla Tonalità Parallela.
I prestiti sono proprio questa cosa che abbiamo visto ora: mi sposto nella corrispondente tonalità minore, uso un paio di accordi e torno alla tonalità di partenza (quella Maggiore).
Tutto risolto, tutto perfetto, tutto fico.
Solo che boh.
Non ce li vedo i Beatles a farsi tutte ste storie con Modulazioni e robe piccarde.
È davvero tutto così complicato?
La verità e che i nostri amati Baronetti componevano a orecchio, non si facevano ste pippe come noi poveri sfigati che senza teoria non riusciamo a scrivere neanche un giro di Do.
Avevano il talento che gli usciva anche dal culo (elegante francesismo rubato al manager dei Fleet Foxes in riferimento al cantante Robin Peknold).
Ok, dirai tu, ma uno (per quanto talentuoso), come fa a inventarsi una cosa tanto astrusa così, senza nessun appiglio?
Intanto astrusa lo dici a tua sorella.
Poi ti stai dimenticando del Blues.
Da dove sono partiti Lennon e compagni?
Esatto.
E cosa abbiamo detto nella Lezione sulla Scala Blues?
Ok, non l’hai letta o non te la ricordi. Sta qua →Scala Blues.
Comunque, abbiamo detto che è il territorio dell’ambiguità.
Non esiste una separazione netta e invalicabile tra Maggiore e Minore.
Anche se stai suonando un giro Blues in Maggiore, c’è sempre una Blue Note (che è Terza Minore) pronta a stravolgere tutto.
Oppure puoi metterti tranquillamente a improvvisare sulla Pentatonica Minore (anche se gli accordi sono maggiori) e nessuno avrà niente da ridire.
Dunque mettiamoci nei panni di McCartney.
Stava scrivendo una canzone in tonalità di La.
È partito dal La Maggiore, ma per lui (abituato alle ambiguità del Blues) suonare in La significava prendere gli accordi indistintamente dal modo Minore o da quello Maggiore senza stare a guardare troppo il capello.
Così ci ha infilato due Accordi provenienti dalla Tonalità parallela (Minore).
E basta, suonava bene.
Cosa ci insegna tutta questa storia
Prima di tutto, ci insegna un nuovo tipo di Cadenza, che non è male.
Secondo: ci dimostra che alle cose ci si può arrivare per molte vie diverse.
Alcune sono (apparentemente) più complicate di altre. Dipende dal modo più comodo per noi di ragionare.
Terzo: a volte, per lo stesso fenomeno sono possibili più spiegazioni diverse.
E non c’è una più giusta delle altre. Io ho trovato tre spiegazioni possibili e probabilmente sono valide tutte e tre.
Non lo so, sinceramente.
Forse in giro c’è chi ne ha trovata una ancora diversa.
Quarto: i Beatles spaccano ancora oggi.
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Just Wow! Mi piace un sacco soluzione 2
Grazie Luca!