Questi sono i chitarristi fingerstyle che devi ascoltare. I dischi di questi chitarristi sono pietre miliari della Chitarra acustica e del fingerpicking.
Se sei interessato al fingerpicking e vuoi approfondire la conoscenza del genere, continua a leggere.
Quello dei chitarristi fingerstyle è un mondo molto vasto, che comprende molti generi diversi.
In questa piccola lista di grandi classici ho inserito album di chitarra acustica solista o quasi, pubblicati in un periodo che va dagli anni ’60 a oggi.
In alcuni casi ci sono brani cantati.
Ora, se vuoi approfondire davvero questo genere musicale, lascia perdere YouTube e Wikipedia.
Devi fare così.
1) Procurati qualcuno di questi album.
2) Mettiti seduto in poltrona e ascolta, possibilmente sfogliando il libretto di un CD, dove ci sono note, crediti, introduzioni.
Ad alcuni di questi dischi ho dedicato degli articoli di approfondimento, con note biografiche e dettagli sullo stile dei chitarristi fingerstlyle che li hanno prodotti. Trovi i link nelle descrizioni.
John Fahey: The Transfiguration of Blind Joe Death
Sono pronto a scommettere che molti chitarristi fingerstyle moderni considerino i dischi di John Fahey trascurabili.
Da’ retta a un vecchio strimpellatore: John Fahey ti trascina in un viaggio, se gli concedi un po’ di attenzione. Oggi è pieno il mondo di gente che ha una tecnica più raffinata, più spettacolare di Fahey. Ma l’energia che sapeva trasmettere quest’uomo è qualcosa che non si può descrivere.
Devi fermarti, mettere su questo disco e ascoltare. E poi ancora e ancora.
Al terzo o quarto ascolto cominci a capire.
E allora non ce n’è più per nessuno e cominci a chiederti, come me, in che razza di mondo viviamo, se questo genio è stato così poco compreso quando era vivo.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: John Fahey.
→ Il CD lo trovi qui: The Transfiguration of Blind Joe Death.
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Davy Graham: The Complete Guitarist
Quando tutto è cominciato, qui in Europa, Davy Graham era già lì.
Quando i primi ragazzini andavano in cerca di una chitarra per provare a imitare i vecchi bluesman amiericani, lui era già lì. E quelle cose le sapeva già fare.
Questo disco ti fa entrare nel mondo di questo vecchio geniaccio poliglotta e viaggiatore, che ha vissuto mille e una vita lasciando dietro di sé tracce che sono state seguite da molti dei più grandi chitarristi fingerstyle.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Davy Graham.
→ Il CD lo trovi qui: The Complete Guitarist.
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Pierre Bensusan: Près de Paris
Pierre Bensusan non è solo un chitarrista fingerstyle dalla tecnica sopraffina, è anche un grande compositore e un musicista dalla sensibilità rara.
Ha pubblicato molti dischi bellissimi. Ma non si può non partire da questo: aveva solo 17 anni quando lo ha inciso ed è uno degli album più belli che abbia mai ascoltato. E intendo dire in assoluto.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Pierre Bensusan.
→ Il CD lo trovi qui: Près de Paris
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John Renbourn: Sir John Alot
John Renbourn è un altro personaggio chiave per lo sviluppo del fingerpicking qui in Europa.
Soprattutto perché, insieme al suo amico Bert Jansch, è stato tra i primi a cercare una via originale, staccandosi dai debiti nei confronti della musica americana.
Io consiglio di partire da questo album del 1968: Sir Jon Alot.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: John Renbourn.
→ Il CD lo trovi qui: Sir John Alot.
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Leo Kottke: 6- and 12- Strings Guitar
Il più celebre degli «allievi» di John Fahey è senz’altro Leo Kottke, la cui tecnica eccezionale è tutta messa al servizio di una rivisitazione potente e trascinante del folk americano.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Leo Kottke
→ Il CD lo trovi qui: 6- and 12- Strings Guitar
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Bert Jansch: Jack Orion
L’influenza di Bert Jansch è stata ed è tuttora enorme, non solo sui chitarristi fingerstyle, ma anche sulla musica rock.
Ci sono diversi suoi album che mi piacciono (oltre a quelli realizzati insieme a John Renbourn e ai Pentangles), ma se devo consigliare un disco per cominciare a conoscerlo, scelgo senz’altro Jack Orion.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Bert Jansch
→ Il CD lo trovi qui: Jack Orion
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Dave Van Ronk: Inside Dave Van Ronk
Ho un’ammirazione particolare per Dave Van Ronk: fuori dagli schemi, autoironico, geniale, lucidissimo eppure bohémien.
Un cantante e chitarrista folk-blues che era nel posto giusto nel momento giusto, che aveva le carte in regola per diventare una star del music-biz ma non ci è mai arrivato.
E quasi suo malgrado è diventato comunque celebre.
Questo album deve essere nello scaffale di qualsiasi appassionato di fingerpicking.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Dave Van Ronk
→ Il CD lo trovi qui: Inside Dave Van Ronk
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Martin Carthy
Martyn Carthy è un altro dei protagonisti della prima ondata di chitarristi fingerstyle inglesi degli ani ’60.
Forse quello che ha cercato un avvicinamento maggiore alle tradizioni folkloriche anglo-scotto-irlandesi.
In questo disco omonimo del 1965, fatto di voce e chitarra acustica, presenta una serie di bellissimi brani tradizionali arrangiati con straordinaria semplicità ed eleganza.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Martin Carthy
→ Il CD lo trovi qui: Martin Carthy
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Robbie Basho: The Seal of the Blue Lotus
La musica di Robbie Basho non è per niente musica facile. È quanto di meno radiofonico si possa immaginare.
Ma questo disco va ascoltato, perché è il sigillo di un’epoca, la punta estrema di un modo di pensare alla musica per chitarra fingerstyle, tipica dell’etichetta Takoma Records di John Fahey.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Robbie Basho
→ Il CD lo trovi qui: The Seal of the Blue Lotus
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Peter Lang: The Thing at the Nursery Room Window
Peter Lang è un grandissimo chitarrista. Meno noto di altri, anche per via del fatto che si è dedicato alla carriera musicale in modo altalenante, merita un ascolto attento.
Anche lui uscito dalla scuderia della Takoma Records di John Fahey, ha una tecnica solida e molto affascinante.
Il suo folk blues è energico e brillante.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Peter Lang
→ Il CD lo trovi qui: The Thing at the Nursery Room Window
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Wizz Jones: The Legendary Me
Wizz Jones è un personaggio a metà strada tra la scuola dei chitarristi fingerstyle inglesi degli ani ’60 / ’70 e quella dei folk-singers inglesi. Uscito anche lui dai locali dove suonavano Graham, Renbourn, Jansch, Carthy, ma meno concentrato sulla tecnica citaristica e più sullo scrivere canzoni.
Questo disco, secondo me, è bellissimo.
Non devi comprarlo per ascoltare un album di chitarra. Devi comprarlo per ascoltare un album di bellissime canzoni arrangiate come si deve con una chitarra folk.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Wizz Jones
→ Il CD lo trovi qui: The Legendary Me
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Stefan Grossman: Aunt Molly’s Murray farm / The Gramecy Park Sheik
Stefan Grossman non puoi non conoscerlo. Personaggio eclettico, grande chitarrista di blues tradizionale, bravo cantante, i chitarristi di mezzo mondo hanno imparato a suonare il rag-time grazie ai suoi video didattici.
In questo album trovi affiancati i suoi primi dischi di chitarra acustica. E sono due ottimi dischi.
All’interno ci sono anche i file Pdf stampabili con gli spartiti.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Stefan Grossman
→ Il CD lo trovi qui: Aunt Molly’s Murray farm / The Gramecy Park Sheik
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Tony McManus (1995)
Se hai anche solo un vago interesse nella musica celtica e nel folklore in generale, Tony McManus lo devi ascoltare.
Definito da John Renbourn «il più grande chitarrista celtico di tutti i tempi», ha una tecnica impressionante e grande sensibilità. Un artista completo. E fa musica bellissima.
→ Per approfondire ho scritto questo articolo: Tony McManus
→ Il CD lo trovi qui: Tony McManus (1995)
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Peter Finger: Flow
Se dovessi stilare una classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, probabilmente metterei Peter Finger tra i primi tre o quattro.
Una tecnica sbalorditiva unita a un genio compositivo incredibile, in cui si mescolano blues, musica classica, chitarra brasiliana, rock, jazz.
Ogni volta che ascolto un suo brano ho l’impressione di aver colto meno della metà delle invenzioni che è riuscito a infilarci. Anche perché spesso suona così veloce che non si fa in tempo a stupirsi, perché la musica è già oltre.
Ogni album di Peter Finger è uno scrigno di tesori. Ho scelto questo, ma ce ne sono altri altrettanto belli.
→ Il CD lo trovi qui: Flow
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Michael Hedges: Aerial Boundaries
Sono sincero: quello di Michael Hedges non è il mio genere.
Ma in una selezione di grandi classici dei chitarristi fingerstyle non potevo non citare questo album.
Aerial Boundaries ha influenzato schiere di musicisti in giro per il mondo.
Niente blues, niente folk, niente rock and roll.
Qui entriamo nel campo della new-age.
La sua tecnica originale e le atmosfere che inventava apparvero, in quel periodo storico, del tutto rivoluzionarie.
Hedges ha letteralmente inventato un genere.
Soprattutto se sei affascinato dalle cosiddette tecniche contemporanee, non puoi non ascoltare questo album.
→ Il CD lo trovi qui: Aerial Boundaries
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Tommy Emmanuel: Only
Tra i chitarristi fingerstyle non si può non citare Tommy Emmanuel, vera e propria star mondiale della chitarra acustica.
La sua fama è dovuta principalmente a due cose: ha una tecnica impressionante e vive più o meno perennemente in tour, da quando era un ragazzino.
Sono cose che certamente aiutano a diventare musicisti celebri.
La sua produzione musicale è piuttosto variegata, anche perché con le sue abilità prodigiose si destreggia con molti stili diversi. Per questo non è facile scegliere un album da consigliare.
Io ti propongo
→ Il CD lo trovi qui: Only (Special Edition)