In questo articolo spieghiamo per bene e con parole semplici come si leggono le note musicali, con immagini ed esempi pratici comprensibili a chiunque.
Ma prima di tutto, questa è la quinta lezione del mio Corso di Lettura musicale.
Se ti sei perso le precedenti lezioni, sono queste (e ti consiglio di partire dal principio):
→ 1) Pentagramma: come si legge e come funziona
→ 2) Lettura Ritmica
→ 3) Ritmo Sincopato
→ 4) Terzine musicali
Nelle precedenti lezioni abbiamo fatto una introduzione al Pentagramma musicale e poi abbiamo analizzato a fondo il rapporto tra musica e tempo, per capire come leggere le infinite figure ritmiche che è possibile incontrare.
Non tornerò sui concetti già spiegati, perciò, se ti sei perso le puntate precedenti, vattele a leggere. Io le cose cerco di fartele più semplici possibile, ma non puoi pretendere che ti infili il sale in zucca con la magia.
Per capire come si leggono le note musicali useremo un metodo basato sul concetto di Intervallo; se non sai cos’è, leggi almeno questo articolo: Intervalli musicali: cosa sono?
Fatto? Letto tutto?
Sicuro?
Mh, ok.
Allora andiamo avanti.
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Ok, hai ragione, stai leggendo da oltre un minuto e ancora non abbiamo iniziato a parlare di come si leggono le note musicali.
E allora partiamo.
Come si leggono le note musicali?
Nel primo capitolo di questo manuale, abbiamo visto che i pallini possono essere scritti sui righi o negli spazi e che la loro posizione stabilisce l’altezza del suono.
Abbiamo detto che un pallino sul primo rigo potrebbe essere un Mi, ma non è detto.
Da che dipende?
Dalla Chiave.
All’inizio di ogni spartito si trovano degli strani simboli, le Chiavi, appunto. La più celebre è la Chiave di Sol.
La Chiave di Sol è la più utilizzata, ma ne esistono altre due:
– La Chiave di Do
– La Chiave di Fa.
Le Chiavi musicali
Adesso attenzione: stai per entrare in un film dell’orrore.
Ma, per fortuna, c’è il finale positivo, un bel happy ending.
Hai mai sentito parlare di codici cifrati?
Un volta la spie trasportavano i messaggi usando dei codici cifrati, affinché non fossero comprensibili ai governi stranieri: i messaggi erano scritti usando delle combinazioni di lettere e numeri apparentemente senza senso.
Per decifrarli serviva una chiave di lettura, che permettesse di trasformare il codice in parole comprensibili.
Con il Pentagramma è la stessa cosa.
Per sapere a quali note corrispondono le posizioni dei pallini su righi e spazi, serve una Chiave di lettura.
La Chiave ti permette di decifrare il codice e di capire come si leggono le note musicali in quel determinato spartito.
Ognuna delle tre Chiavi indica la posizione di una nota diversa.
→ La Chiave di Sol: dove poggia la punta del suo ricciolo, lì si trova il Sol.
→ La Chiave di Fa: in mezzo ai due puntini c’è il Fa.
→ La Chiave di Do: esattamente al suo centro, dove c’è una specie di freccia, lì si trova il Do
E se conosco la posizione di una nota, conosco anche la posizione di tutte le altre.
Per esempio.
Se sono in Chiave di Sol e so che il Sol si trova sul secondo rigo, allora sopra di lui, sul secondo spazio, c’è il La. E sul Terzo rigo c’è il Si.
Eccetera.
Ma se sono in Chiave di Do col Do al terzo rigo, allora sul secondo rigo non c’è il Sol, ma il La
Se sono in Chiave di Fa col Fa al quarto rigo, allora sul secondo rigo c’è il Si.
Il Setticlavio
Sei in preda al terrore, vero?
Sei solo all’inizio dell’incubo, il peggio deve ancora venire.
Che già così sarebbe abbastanza complicato, ma non basta.
Le Chiavi possono essere posizionate in modo diverso.
Per esempio, la Chiave di Sol può essere posizionata con il ricciolino sul primo rigo. In quel caso è lì che si trova il Sol.
La Chiave di Do può assumere addirittura 5 posizioni diverse.
La Chiave di Fa può assumerne tre.
Tutte queste nozioni rappresentano il sistema detto Setticlavio, l’insieme dei registri delle voci che compongono un coro.
Happy ending: sei salvo
Per nostra fortuna, questo sistema così complesso di Chiavi è in disuso da tempo.
Al giorno d’oggi per sapere come si leggono le note musicali di uno spartito, basta conoscere solo due Chiavi.
1) Quella di Sol con il Sol al secondo rigo, detta Chiave di Violino
2) Quella di Fa con il Fa al quarto rigo, detta Chiave di Basso.
Per noi chitarristi, poi, la faccenda è ancora più semplice, perché negli spartiti per Chitarra si usa solo la Chiave di Violino.
Quindi d’ora in avanti ci occuperemo solo della lettura delle note nella Chiave di Violino.
Ripetiamo: Chiave di Violino vuol dire: Chiave di Sol col Sol al secondo rigo.
La Chiave di Violino
In questo schema trovi elencate tutte le posizioni delle note nella Chiave di Violino.
Come vedi, il Sol si trova al secondo rigo.
Tutte le altre note, a scalare, si trovano posizionate di conseguenza.
Sulla Chitarra, il Sol al secondo rigo corrisponde alla Terza corda (corda del Sol) suonata a vuoto.
Come puoi notare, ci sono delle note che si trovano sotto e sopra il Pentagramma, con una serie di lineette (o tagli) sopra, sotto o in mezzo al pallino.
Quei tagli sono dei veri e propri righi virtuali.
Sono delle estensioni del Pentagramma.
Per capirci useremo queste definizioni (che sembrano uscite da un romanzo di Sherlock Holmes):
– Cappello: taglio che passa sopra il pallino della nota.
– Taglio in faccia: che attraversa il centro del pallino.
– Taglio in gola: che passa sotto il pallino.
Il Mi basso della Chitarra (sesta corda) sta sotto il Pentagramma e ha tre cappelli.
Il Mi cantino (prima corda) si trova nel quarto spazio.
Il Mi che si ottiene premendo la prima corda al dodicesimo tasto si trova sopra il Pentagramma e ha due tagli in gola e uno in faccia.
E ora veniamo alla parte più succosa.
Perché a noi non ci basta sapere come si leggono le note musicali. Noi vogliamo capire come fare a leggere e suonare contemporaneamente.
È possibile imparare a suonare leggendo uno spartito?
Cioè, senza perdere un quarto d’ora su ogni nota?
È una cosa alla portata di tutti?
O solo chi ha fatto anni di Conservatorio oppure ha preso dozzine di bacchettate sulle mani da un vecchio maestro crudele può riuscire in un’impresa simile?
La risposta, secondo me, è sì: chiunque può riuscirci.
Suonar leggendo
Piccola premessa.
La lettura musicale è assolutamente questione di esercizio.
Il metodo che ti presento tra poco può davvero semplificare molto la faccenda, ma richiede comunque un esercizio costante.
D’altra parte, se suoni la Chitarra lo sai: nella Musica, senza esercizio non si va da nessuna parte.
Detto questo, veniamo al dunque.
Mi sono ispirato direttamente al metodo elaborato da Roberto Goitre, spiegato nel suo libro Cantar leggendo.
Il Metodo Goitre nasce per il canto e si basa sul concetto di Do mobile.
Goitre non è stato il primo a elaborare una metodologia simile, che risale addirittura al medio evo, ma è stato probabilmente il primo a usarla in Italia in epoca moderna.
Ora non parleremo di come funziona il sistema del Do mobile.
Quello che conta sapere è che, mentre leggiamo lo spartito, non ci interessa più di tanto conoscere il nome delle note.
Normalmente, chi si approccia alla lettura musicale cerca di elaborare un processo di questo tipo:
→ Riconoscimento della nota
→ Individuazione della nota sulla Tastiera della Chitarra
→ Esecuzione della nota
Questo metodo è probabilmente efficace se usato su uno strumento come il pianoforte, ma per la Chitarra è troppo macchinoso.
Quello che vogliamo imparare a fare, invece, è questo:
→ Individuazione della Tonica
→ Riconoscimento dell’Intervallo
→ Esecuzione dell’Intervallo sulla Chitarra
Non voglio dilungarmi oltre sulle disquisizioni teoriche.
Passiamo alla pratica.
Va’ a prendere la Chitarra.
Intervallo di Seconda
Nello spartito che segue, la Tonica è Do.
Nello spartito che segue, la Tonica è Sol
Come puoi notare, la diteggiatura è quasi uguale, soltanto che è spostata dalla terza alla quarta corda.
Fondamentalmente, si tratta di questo: quando sul Pentagramma ci sono due note adiacenti, come in questi due esempi, devi suonare un intervallo di Seconda.
Dobbiamo solo sapere qual è la Tonica, in modo da individuare la zona della Tastiera che ci interessa e poi muoverci di conseguenza.
(Come si fa a individuare la Tonica lo scopriremo in una prossima lezione).
Intervalli di Seconda e Terza
Ora aggiungiamo una nota.
La Tonica è Do.
Ora devi imparare a vedere che ci sono tre note in posizione contigua tra loro, che coprono un intervallo di Terza maggiore.
Quindi, una melodia composta di queste tre note comprende due tipi di intervalli: quello di seconda e quello di terza.
Intervalli di Seconda, Terza e Quarta
Ora aggiungiamo ancora una nota.
La Tonica è Sol.
A questo punto abbiamo completato un Tetracordo, cioè una sequenza di quattro note che contiene al suo interno gli intervalli di seconda, terza e quarta.
Questo è utile, perché una Scala maggiore è composta da due Tetracordi affiancati, separati tra loro da un intervallo di un Tono.
Tetracordi
Forse non ci avevi mai fatto caso, ma una Scala Maggiore è formata da due Tetracordi identici, posti uno accanto all’altro.
Identici perché la struttura interna degli Intervalli è la stessa:
Tono – Tono – Semitono
Questo significa che è possibile suonare una scala di un’ottava suonando due mini diteggiature identiche che coprono un Tetracordo.
Sfrutteremo questo principio per imparare come si leggono le note musicali.
Negli esercizi che ho predisposto per questa lezione, ci si muove sempre all’interno dei Tetracordi, anche quando le note del Pentagramma si estendono su tutta la Scala Maggiore.
In questo modo è possibile sviluppare la coordinazione occhio-mano in modo graduale, perché non andiamo mai a elaborare intervalli più larghi di una Quarta giusta.
Io ti suggerisco di basarti su queste diteggiature per suonare il Tetracordo.
Come puoi notare (se hai studiato le scale per Chitarra), si tratta della prima parte della diteggiatura della Scala Maggiore (in posizione stretta la prima e in posizione lata la seconda).
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Anonimo says
vorrei tanto completare quello che avevo iniziato
Luca Ricatti says
Ok, come posso aiutarti?
Larry says
A me mi puoi aiutare?
Luca Ricatti says
Non lo so! Sei tu l’Anonimo che ha scritto «vorrei tanto completare quello che avevo iniziato»?
Anonimo says
ok ma,ti devi impegnare molto
Larry says
Bellissimo il brano?
malak says
bellissimo
molto carino?
Luca Ricatti says
Grazie Malak!
Anonimo says
ciao
Luca Ricatti says
Ciao a te!
Mazzilli Francesco says
Desidero approfondire come suonare le pentatoniche e leggerle. Se possibile farmi contattare e avere rapporti con un professore , anche spiegarlo attraverso e.mail.
Luca Ricatti says
Ciao Francesco,
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