Scopriamo come creare gli accordi e come riconoscerli quando li incontriamo, analizzandone la struttura si base, con l’aiuto della consueta infografica.
La costruzione degli accordi è la base della musica come la conosciamo noi occidentali dell’era moderna. Per questo, capire come si genera un accordo è una vera e propria nozione basilare.
Piano piano, col passare degli anni, un articolo dopo l’altro, sto costruendo un piccolo archivio di lezioni.
La folle idea che mi sono messo in testa è di poter fornire a chiunque la possibilità di imparare a suonare la Chitarra partendo da zero, per arrivare gradualmente a nozioni e tecniche sempre più avanzate.
Ho iniziato questo ciclo di lezioni di Chitarra spiegando come memorizzare le posizioni dei più comuni Accordi per Chitarra.
Ho persino messo online, completamente gratis, un intero ciclo di video lezioni che si chiama Corso di Chitarra per Principianti.
Poi siamo passati ad analizzare la Scala Pentatonica e le altre principali scale per Chitarra.
Ora siamo al punto di capire come sono strutturati gli accordi.
Ora cominciamo a fare sul serio.
Materiale aggiuntivo
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Se non sei trai Finanziatori, ma vuoi avere la Versione Completa di questa Lezione (Video + Pdf), puoi acquistarla qui →Lezione Completa.Ma veniamo a noi.
Cosa troverai in questo articolo
Vedremo:
1 – Come si costruisce un accordo a partire da qualsiasi nota in qualsiasi tonalità.
2 – Cos’è una Triade
3 – Che cosa sono gli accordi a Quattro voci
4 – Come si crea un Rivolto
5 – L’importanza dell’intervallo di Terza nella nascita della musica moderna.
Negli ultimi articoli abbiamo imparato cosa sono gli intervalli musicali e come riconoscere gli intervalli sulla chitarra.
Se non hai le idee chiare su cos’è un intervallo musicale, ti consiglio caldamente di procedere con ordine e leggere prima questo articolo.
Se invece sai di cosa parliamo, allora andiamo avanti.
Abbiamo tutti gli ingredienti per costruire un accordo, vediamo la ricetta.
Come è fatto un accordo: l’intervallo di Terza
Un accordo è fatto così.
Prendiamo una tonalità di riferimento. Una qualsiasi.
Per esempio Do.
Poi prendiamo una nota qualsiasi all’interno di questa tonalità.
Tipo Do.
Questa nota la chiamiamo Fondamentale.
Saltiamo un grado e suoniamo la nota che viene dopo il Do.
No, non è Re. Ho detto che saltiamo un grado. Cosa viene dopo il Do se saltiamo un grado?
Do – Re – Mi
Viene il Mi, bravo.
Ora, se hai studiato la lezione sugli intervalli musicali, mi saprai dire che intervallo corre tra Do e Mi.
Hai detto Terza?
Bravo, sono proprio orgoglioso.
Quindi abbiamo due note distanti un intervallo di Terza: Do e Mi. Ma non ci basta. Perché?
Perché una prima cosa importante da sapere è che per creare gli accordi servono almeno tre note.
Quindi facciamo lo stesso giochetto di prima. Saltiamo un grado e suoniamo la nota che viene dopo il Mi.
Ho detto saltiamo un grado.
Mi – Fa – Sol
Sol, ottimo.
In pratica procediamo così, suoniamo le note della scala di riferimento (che in questo caso è la scala di Do maggiore), ma procediamo a salti: ne suoniamo una sì e una no.
Do – (Re) – Mi – (Fa) – Sol
Dunque adesso abbiamo note a sufficienza per creare un accordo:
Do – Mi – Sol
Riassumendo
Sappiamo che sono tre note distanti un intervallo di Terza l’una dall’altra. E che rispetto alla nota di partenza (Do), la seconda nota è la sua Terza e l’altra è la sua Quinta.
Quindi.
Do è la Fondamentale dell’accordo.
Mi è la sua Terza.
Sol è la sua Quinta.
Questa è una Triade.
E no, non ha niente a che fare con la mafia cinese.
Una Triade, quindi, è sempre composta da:
– Fondamentale
– Terza
– Quinta
Ovviamente, come ti ricorderai, le Terze non sono tutte uguali. E nemmeno le Quinte.
Dipende.
Triadi
Per esempio, se sei in tonalità di Do e suoni la Triade di Do, hai
Do – Fondamentale
Mi – Terza maggiore
Sol – Quinta giusta
Una Triade di questo tipo si chiama Triade maggiore.
Ma se in tonalità di Do suoni la Triade di La, ottieni questo:
La – Fondamentale
Do – Terza minore
Mi – Quinta giusta
Una Triade di questo tipo si chiama Triade minore.
Se invece suoni la Triade di Si, ottieni questo:
Si – Fondamentale
Re – Terza minore
Fa – Quinta diminuita
Una Triade di questo tipo si chiama Triade diminuita.
Una Triade si dice:
– Maggiore se ha la Terza maggiore e la Quinta giusta.
– Minore se ha la Terza minore e la Quinta giusta.
– Diminuita se ha la Terza minore e la Quinta diminuita
– Aumentata se ha la Terza maggiore e la Quinta aumentata.
Una Triade è l’accordo più semplice che esiste. Si dice che è un accordo a tre voci.
E se non sono Triadi?
Gli accordi a due voci non esistono. O meglio, esistono, ma si chiamano Bicordi.
O meglio, no, non esistono, perché un Bicordo non è un Accordo.
Gli accordi si possono fare anche con più di tre voci. Per creare gli accordi a Quattro voci, basta aggiungere un altro intervallo di Terza.
Così facendo, ottieni una cosa di questo tipo:
– Fondamentale
– Terza
– Quinta
– Settima
Aggiungendo un altro intervallo di Terza, l’accordo si arricchisce di una Nona.
Con un altro intervallo di Terza, l’accordo si arricchisce di una Undicesima.
E con ancora un altro [… bla bla bla… ] Tredicesima.
Ma questa è pura teoria, non è affatto facile creare accordi così grossi. Di solito, se si vuole aggiungere una Undicesima o una Tredicesima a un accordo, si leva qualcosa sotto: si leva la Quinta o la Settima o la Nona.
Rivolti degli accordi
Un accordo è un po’ come un’addizione: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.
Se invertiamo l’ordine delle note, dal punto di vista dell’armonia, l’accordo ha sempre lo stesso valore.
Prendiamo la Triade di Re minore.
Re – Fa – La
Se spostiamo il Re all’ottava superiore, la nota più bassa diventa il Fa e la Triade si presenta:
Fa – La – Re
Ovvero:
Terza – Quinta – Fondamentale
Ecco, non cambia niente. Si tratta sempre di un accordo di Re minore, abbiamo solo spostato la posizione degli oggetti sul tavolo.
In questo modo abbiamo introdotto l’argomento di Triadi e Rivolti.
Quando la nota più bassa è la Fondamentale, si dice che l’accordo è in posizione Diretta.
Se la nota più bassa è la Terza, si dice che l’accordo è in posizione di Primo rivolto.
Quando invece la nota più bassa è la Quinta, si dice che l’accordo è in posizione di Secondo Rivolto.
E se si tratta di un accordo a quattro voci, con la settima?
Quando la nota più bassa è la Settima, si dice che l’accordo è in posizione di Terzo Rivolto.
Come creare gli accordi sulla chitarra
Beh, in realtà, a questo punto dovresti essere in grado di procedere da solo.
Ti ho appena dato la ricetta. Gli ingredienti già ce li avevi.
Se hai imparato a trovare e riconoscere gli intervalli sulla chitarra, per creare gli accordi non devi far altro che suonare una nota (la Fondamentale) insieme alla Terza e alla Quinta.
E ci puoi aggiungere None, Undicesime, Tredicesime.
Ma tutto questo lo vedremo dettagliatamente nella prossima lezione.
Per il momento, la cosa fondamentale è che tu abbia capito che…
Per creare gli accordi ci vogliono le Terze
C’è stata una fase cruciale, nella storia della musica, tanti secoli fa, in cui i compositori hanno iniziato ad armonizzare voci e strumenti per intervalli di Terza.
Prima di allora le armonizzazioni si facevano per intervalli di Quarta e Quinta.
Il Canto Gregoriano, per esempio, si basa ancora su questa cosa. C’è una voce che canta la melodia su un registro più acuto (Autentico) e una che armonizza sulla Quinta all’Ottava inferiore, muovendosi parallelamente alla prima (Plagale).
A quel tempo non esistevano gli accordi veri e propri, per il semplice fatto che non si faceva questo uso massiccio degli intervalli di Terza.
Nel prossimo articolo vedremo come mettere in pratica tutto questo sulla chitarra.
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Oreste Romiti says
E’ tutto molto chiaro,ho 82 anni e voglio imparare qualche accordo per cantare le vecchie canzoni,Le tue spiegazioni sono molto facili da capire,ma come capita spesso ,una cosa mi rimane non chiara: LA NOTA GIUSTA Esempio TRIADE MAGGIORE è composta da FONDAMENTALE +TERZA MAGGIORE +QUINTQ GIUSTA .Cosa significa GIUSTA???
Ti ringrazio per la risposta.
Luca Ricatti says
Ciao Oreste,
sei un grande! Alla tua età non è mica comune avere voglia di imparare cose nuove!
Per sapere cosa sia una Quinta giusta devi leggere questo articolo: Intervalli musicali: cosa sono?.
Ti consiglio di leggere i miei articoli in ordine, li trovi tutti qui: Lezioni di chitarra.
Comunque ti riassumo: gli intervalli di Seconda, Terza, Sesta e Settima possono essere Maggiori o Minori.
Invece Unisono, Quarta, Quinta e Ottava no. Per questo si dicono Intervalli giusti.
Ciao e grazie!
carlo says
Ringrazio anticipatamente!!!Perche? nell’accordo di do maggiore per chitarra, si aggiunge una quarta nota DO?
carlo, un principiante di anni 80
carlo says
in attesa di risposta ti ringrazio infinitamente
carlo
Luca Ricatti says
Sei un grande, Carlo!
Per almeno due motivi:
1) Perché è più facile pennare tutte le corde insieme, che selezionarne solo tre
2) Perché ripetere le note rende il suono dell’Accordo più pieno, più corposo.
davide says
Ciao,queste regole sono per gli accordi sulla classica scala di 7 note?
Sulla scala pentatonica del rock queste regole valgono?
Luca Ricatti says
Ciao Davide,
la Pentatonica non è solo “rock” e nel rock (e in tutta la musica leggera) si usano armonie organizzate su scale di 7 note. Poi magari si improvvisa l’assolo di Chitarra sulla scala Pentatonica, ma gli accordi sono quei sette lì.
davide says
grazie!
Luca Ricatti says
Grazie a te! ?
Gianfranco says
Complimenti, tutto chiaro al primo colpo , bravissimo !!!
Luca Ricatti says
Grazie mille Gianfranco!
SERGIO da Lecce says
ciao Luca complimenti per le spiegazioni semplici ed esaustive, ho 66 anni e dopo la pensione ho rispolverato la chitarra. Questa volta voglio proprio impararla al meglio. Un abbraccio, perche’ mi sei simpatico a pelle, a presto.
Luca Ricatti says
Grazie Sergio!
Ricambio l’abbraccio, e ti mando un in bocca al lupo per il tuo studio!
oreste romiti says
sono romiti oreste .Non mi è chiaro come fare la triade di La in tonalità di DO:
Sara senzaltro una cosa facile ma non riesco a capire. Grazie
Luca Ricatti says
Ciao Oreste,
se sei in Tonalità di Do devi prendere come riferimento la Scala di Do, che è fatta così:
Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si – Do
Poi parti dal «La» e suoni una nota sì e una no:
La – (Si) – Do – (Re) – Mi
Quindi la triade di La è composta da: La, Do e Mi.
Gio Giardina says
Salve, ho visionato l’intero metodo in tutti i suoi passaggi e da didatta, mi sento di definire il presente metodo molto invitante, condito dall’ironia che man mano lo si legge ti appassiona, quasi come un thriller, ti incuriosisce, vuoi scoprire che succede dopo..
Un modo di studiare ed imparare le cose con una prospettiva o modalità diversa dallo standard..
Argomenti interessanti, Importanti, intuitive se pur non facili per i neofiti, esaustive, con le grafiche che illustrano le parole espresse, la possibilità di riallacciarsi in modo pratico a passaggi precedenti in caso di dubbi..
Faccio musica da più di 40anni e chissà quanti metodi, video lezioni, ecc..ecc ho visitato..ma questo è davvero Unico nella presentazione.
Complimenti ???
Luca Ricatti says
Grazie mille per questo bellissimo commento, Gio!
Se capisco bene se un insegnante anche tu, dunque queste parole si rivestono di un significato speciale!
Luca22 says
Ciao Luca, mi piacerebbe farti una domanda, anzi più che altro chiederti una conferma, per capire se ho capito. A partire da una determinata nota all’interno di una determinata tonalità, riusciamo a costruire l’accordo che vogliamo. Ma se, al contrario noi vediamo un accordo che non conosciamo senza sapere in che tonalità e in che posizione è, possiamo dire con certezza di che accordo si tratta (ovviamente senza arrivarci ad orecchio)? Cioè un accordo isolato, al di fuori di un “contesto”, non può essere identificato con certezza giusto?
Luca Ricatti says
In realtà è teoricamente possibile dare sempre un nome a qualsiasi accordo, anche fuori contesto. Per esperienza ti dico che a volte (i casi molto difficili, cioè di Accordi un po’ strani), può essere difficile dare una definizione precisa. Poi ci sono anche accordi che possono avere più di un nome, a seconda di come li guardi.
Sergio P says
Ciao Luca, gli accordi di settima dominante che mi è stato detto essere usati sopratutto da chi suona il Fingerstyle, che differenza, oppure, quale caratteristica hanno rispetto alle triadi e ai normali accordi di settima che vengono normalmente usati?
Luca Ricatti says
Ciao Sergio,
non è vero che gli accordi di settima dominante sono tipici del fingerstyle.
Semmai è vero che si trovano spesso nel Blues, ma la spiegazione è troppo lunga per risponderti con un commento.
Per chiarirti le idee devi darti una bella infarinata di basi di Armonia. Ti consiglio di partire da questo articolo ☞Gradi della Scala Musicale e poi proseguire con lo studio degli Intervalli musicali.
Trovi tutto qui sul Blog.
fulvio cenati says
non intendo certo mettere in discussione la tua competenza ma nell’esempio della triade di DO scrivi : dopo il MI salta un grado e trovi MI -FA- SOL …
sarebbe troppo banale e perfino chiamarlo errore o nemmeno svista, ma controlla perché è scritto così
Luca Ricatti says
Ciao Fulvio,
Il Fa è barrato e c’è scritto “saltiamo un grado”: non so se è poco chiaro ma è un modo per spiegare che devi arrivare al Sol saltando il Fa.
Giovanni says
Luca, mi pare di non aver rilevato il caso di una terza maggiore seguita dalla quinta diminuita, o sbaglio?
Di che accordo si tratterebbe?
Luca Ricatti says
Ciao Giovanni,
certo che può esistere una triade fatta così, anche se è inconsueta e dal suono spigoloso.
Probabilmente però si può anche vedere come un rivolto di una triade sus b5 7.
Prendiamo per esempio, in tonalità di Do Maggiore, la Triade di Si: Si – Re – Fa (Fondamentale, Terza Minore, Quinta Diminuita). Aggiungiamo la Settima e diventa Si – Re – Fa – La.
Poi togliamo la Terza (Re) (si può fare, in questi casi si parla di accordo «sospeso», sigla sus); e diventa Si – Fa – La.
Poi spostiamo il Si all’ottava superiore e diventa Fa – La – Si. Messa così sembra una Triade di Fa che ha Terza Maggiore (La) e Quinta Diminuita (Si), ma in realtà viene usata come accordo di Si in tonalità di Do Maggiore.
Non so però se questo si adatta dell’accordo che hai trovato tu, dipende sempre dal contesto.
Francesco says
Ciao Luca. Mi chiamo Francesco. Vorrei chiederti se un accordo costruito su un qualsiasi grado di una data tonalità prende le alterazioni della scala della tonalità. P es. se siamo in tonalità DO tutte le triadi costruite su Re, Mi, Fa, Sol ecc. non presentano alterazioni e seguono la scala DO?
Luca Ricatti says
Ciao Francesco,
certo!
Facciamo un esempio: se costruisci un accordo di Re in tonalità di Do, l’accordo sarà formato da Re – Fa – La
Se lo costruisci in tonalità di Sol, avrai Re – Fa# – La (perché in Sol hai il Fa#).