Questo è il mio arrangiamento per Chitarra Fingerstyle di Hedwig’s Theme, il tema musicale dei film di Harry Potter, scritto da John Williams.
In verità non si dice «arrangiamento», il termine corretto è «riduzione», ma ne parliamo dopo.
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Il cuore al limitare della foresta
L’idea di proporre una versione per Chitarra di questo celebre brano mi frullava in testa da qualche anno, ma la voglia di realizzarlo per davvero m’è venuta alla notizia della morte di Robbie Coltrane (14 ottobre 2022), simpaticissimo attore che ha vestito il ruolo del mezzogigante Rubeus Hagrid nelle otto trasposizioni cinematografiche dei romanzi di J.K. Rowling.
Mi piace immaginare sia stato un grande essere umano, oltre che un grande attore, anche solo per il fatto di aver scelto come pseudonimo il cognome di John Coltrane.
La saga di Harry Potter brulica di personaggi assolutamente memorabili (e questo è forse il più grande talento della Rowling) e Hagrid è uno di quelli verso i quali ho sempre nutrito una maggiore affinità spirituale (che non ha ovviamente a che fare con l’aspetto fisico, non avendo io la stazza né la gran matassa di capelli, persa intorno ai vent’anni).
Ad ogni modo, l’immagine del buon vecchio Robbie Coltrane nei panni di Hagrid (tra cui il meraviglioso pastrano) intento a smaltire i postumi di una sbornia nel capanno di pietra e legno al limitare della foresta, mi si è incollata nel cuore. E la notizia della sua scomparsa mi ha motivato a mettere mano al vecchio progetto.
Non è stata una passeggiata perché, Signore e Signori, questo è un pezzo di John Williams, uno che qualsiasi musicista, a sentirne il nome, deve levarsi in piedi e sfilarsi il cappello.
Fare la riduzione di un brano sinfonico
Quando si prende un brano sinfonico e lo si adatta a un organico più ristretto o addirittura a uno strumento solo, si parla di «riduzione».
Le riduzioni si fanno per molti scopi, anche didattici, più tipicamente per permettere ai musicisti dilettanti di eseguire brani nati per ensemble di grandi dimensioni. Nelle riduzioni si devono spesso modificare un po’ le armonizzazioni, per via dei limiti dati dalla strumentazione più modesta.
Nel caso del mio adattamento di Hedwig’s Theme, si può ben dire che la riduzione sia stata anche culturale: non solo costringe la grande arte di un’orchestra sinfonica nelle sei corde di una Chitarra, ma la strapazza con uno strumento e una tecnica musicale decisamente estranei alla tradizione accademica: la Chitarra folk suonata in fingerstyle.
Insomma, mi sento un po’ come Hagrid ne «Il Prigioniero di Azkaban», quando siede per la prima volta al tavolo degli insegnanti: un elefante nella cristalleria.
Solitamente, come la gran parte degli zotici chitarristi folk-rock, per buttare giù l’adattamento di un brano procedo a orecchio. In questo caso non mi è stato possibile. Ci ho provato, si capisce, ma non ha funzionato.
Grande Musica e volgari strimpellatori
Gli accordi rivoltati usati da John Williams e spalmati fra i vari strumenti dell’orchestra sinfonica, uniti ai continui cromatismi di cui è pieno Hedwig’s Theme, mi rendevano continuamente incerto su come procedere (per i non musicisti: un «cromatismo» è un passaggio a una nota vicina che più vicina non si può e che non fa parte della tonalità scelta).
Per farla breve, ho dovuto consultare varie fonti, attingendo direttamente alle partiture per orchestra.
Non è una cosa di tutti i giorni, per un chitarrista buzzurro come il sottoscritto, studiare uno spartito in cui si trovano più di quindici strumenti in una sola pagina, di cui alcuni traspositori (che vuol dire che c’è scritta una nota, ma poi bisogna suonarne un’altra) e scritti in almeno tre chiavi diverse (di Sol, di Fa e di Do).
Al tempo stesso, ti fa rendere conto di quanto la musica possa essere sopraffina, di quanta arte e quanta maestria ci siano dietro la composizione della partitura di un film.
Ma ti fa anche capire che c’è un motivo se John Williams è tanto famoso. In tutte le sue più celebri soundtrack, da Star Wars a Jurassic Park passando per Indiana Jones, E.T. e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo si trovano idee musicali elaboratissime ma al tempo stesso capaci di fissarsi in testa come un jingle pubblicitario.
In Hedwig’s Theme, a mio modesto parere, ha raggiunto uno dei suoi apici assoluti: le melodie e gli accordi sono così belli, rivelano un tale distillato di genio, perizia, abilità ed esperienza da lasciare senza parole.
Arte «celestiale»
Suppongo che in Hedwig’s Theme John Williams sia partito dall’idea di un tributo a Čajkovskij: lo strumento che introduce il tema principale è la celesta, un curioso idiofono a tastiera inventato nel 1886 dal francese August Mustel e scoperto dal compositore russo che lo usò, primo al mondo, nel suo celebre Schiaccianoci.
Siccome la celesta non è uno strumento che si sente tutti i giorni, immagino che John Williams deve aver pensato che il suo suono tintinnante, iconicamente legato al tema dello Schiaccianoci, avrebbe facilmente spinto la mente del pubblico in un universo fiabesco.
Nonostante l’armonia minimale (per lo più due note alla volta) la parte iniziale di celesta è quella sulla quale ho dovuto lavorare di più per adattarla alla Chitarra. Perché deve essere suonata con un misto di gentilezza e decisione, con le pause al punto giusto mentre, ovunque sia possibile, è necessario far accavallare le note una sull’altra (tecnicamente si dice «harp effect»).
In riva al laghetto
Il brano lo sono andato a registrare in riva a un laghetto nascosto in una foresta, un luogo che, se fosse stata notte, avrebbe ricordato quello in cui Harry Potter salva Sirius Black dai disennatori evocando l’incanto patronus.
Una pioggerellina scendeva a tratti a rendere la giornata più umida, più selvaggia, più bisognosa di un tè caldo da prendere in una capanna, magari in compagnia di un mezzogigante e del suo fido cagnone.
Per fortuna le fronde della foresta hanno in gran parte protetto la Chitarra e la strumentazione per registrare, tuttavia io e la mia roba ne siamo usciti decisamente inumiditi. Mi dispiace solo che la sovraesposizione dello sfondo ha impedito di far vedere il lago alle mie spalle mentre suonavo, ma d’altra parte il forte pendio mi ha obbligato a posizionare il cavalletto talmente vicino a me che di sfondo ne è rimasto ben poco.
Video Tutorial e Spartito con Tablatura in Pdf e .gp
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