Una bella giornata di primavera, molto calda, almeno fino al tramonto. Ero a Latina verso le 5 del pomeriggio, in anticipo sulla tabella di marcia: schivata la coda in uscita dalla capitale per il week-end del 25 aprile.
Appena arrivato ho incontrato Marco Delfino, organettista e membro fondatore dei Mantice, importante formazione folk della provincia di Latina. Una persona squisita, dalla grande cultura musicale. Ho finalmente avuto il loro CD, che aspettavo di ascoltare da tempo.
Poi sono arrivato al Buggi, che ha organizzato il concerto per celebrare i 15 anni di attività. Gli Hemingway e i Goldoni (tutti ragazzi svegli, bravissimi e fuori come grondaie) montavano i loro strumenti sul prato antistante il locale e facevano il sound-check. Io li guardavo come una tartaruga potrebbe guardare un castoro che costruisce la più maestosa delle dighe: il poco che mi serviva lo avevo già pronto con me.
Sennonché, quando è arrivato il mio turno di provare è uscito fuori che il preamplificatore incorporato nella mia chitarra non emetteva alcun suono.
Mi sono dovuto far prestare la chitarra dal cantante degli Hemingway. Che fra l’altro sembra me ma più bello. La stessa chitarra acustica è stata prestata al chitarrista dei Goldoni, era l’unica che aveva voglia di lavorare.
E così eccomi appollaiato in mezzo all’erba fra due alberelli, su uno sgabello troppo alto. Il pubblico non mi ha solo applaudito, battevano le mani a tempo mentre suonavo il Ballo del matto (dedicato a Franco Mastrogiovanni), che non è esattamente una delle mie canzoni più allegre e “facili”. Gli avventori del Buggi sono entrati di prepotenza nella mia top-five dei migliori spettatori che abbia mai avuto. Stavano lì per mangiare e per ascoltare musica.
Mi sono rimesso sulla Pontina all’una di notte. Nel cielo una falce di luna rossa. Da mozzare il fiato. Poi è calata una nebbia che così fitta non ne avevo mai viste (sempre ammesso che la nebbia sia qualcosa che si può vedere). Ho dovuto rallentare a 40 all’ora, la visibilità era di un paio di metri oltre il muso della macchina.
Il CD dei Mantice suonava le sue tracce (splendide) in questa atmosfera da lupi mannari. Il disco è finito esattamente quando ho parcheggiato la macchina sotto casa.
Perfetto.
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