Qui accedi al mio Manuale di Fingerpicking, completamente gratuito, accessibile a tutti e multimediale, con testo, foto, gif animate, audio e video.
Ho scritto questo manuale di Fingerpicking online per permettere a chiunque di avvicinarsi a questo stile meraviglioso, che permette di sfruttare al massimo tutte le potenzialità polifoniche della Chitarra.
Prima però, se non hai le idee chiare su cosa sia il fingerpicking e sulle sue potenzialità, se vuoi sapere qualcosa sulle origini di questo stile e la sua evoluzione, ti consiglio di iniziare leggendo questo articolo: Fingerstyle: cos’è, da dove viene, come si fa.
Se vuoi farti una cultura e ascoltare un po’ di chitarra suonata come si deve, va’ qui: Chitarristi Fingerstyle.
Se invece non te ne frega niente o sei già un saputone, rimani qui per proseguire direttamente con la lettura del Manuale Fingerpicking. .
Vedremo tutto ciò che è necessario sapere per iniziare, dalle Tablature alla posizione delle mani, dall’uso delle unghie al modo migliore per esercitarsi. E concluderemo con lo studio di un brano semplice, un blues che ho scritto diversi anni fa insieme al cantautore Paolo Coppini.
Indice del Manuale di Fingerpicking
Ad ogni capitolo è dedicata una pagina del Blog.
Alla fine di ogni pagina trovi il link al capitolo successivo.
1) La posizione del corpo e delle mani. Ne esiste una giusta? (sta qui sotto ↓)
2) Esercizi di Riscaldamento e Stretching per le mani
3) Unghie per suonare la Chitarra
4) Unghia spezzata: Cura delle unghie per Chitarristi
5) Suonare in Fingerpicking: imparare le tecniche di base
6) Come si legge una Tablatura per Chitarra
7) Come studiare un pezzo in fingerpicking
Questo Manuale di Fingerpicking è completamente gratuito e accessibile sulle pagine di questo Blog.
Ma se non ti basta
È disponibile anche un Video Corso!
Qualche anno dopo, da questo Manuale, è nato anche un Video Corso di Fingerstyle, formato da:
☞9 Video Lezioni
☞Manuale in Pdf Stampabile (con foto, disegni e Tablature).
Il Video Corso è Gratuito per i Finanziatori.
Chi non è Finanziatore (e non vuole diventarlo) il Corso può acquistarlo
E adesso veniamo a noi.
Premessa
Io non sono il più grande chitarrista fingerstyle d’Italia e nemmeno della mia città. Nemmeno del mio quartiere.
Non so se ce n’é qualcuno nel mio condominio, oltre me, ma se c’è probabilmente è più bravo di me.
Ma ogni insegnante, anche il più blasonato chitarrista dell’universo ti insegna il suo metodo. Con tutta la modestia possibile, io te lo dico fin dal principio: con questo manuale non ti insegno a suonare la Chitarra in fingerpicking. Nessun manuale può farlo.
Io ti spiego cosa faccio io e perché secondo me funziona.
Non vuole essere un metodo, ma una guida. Il tuo metodo te lo devi creare tu.
In tutto quello che ho scritto in queste pagine ci credo, perché ci sono arrivato dopo diverse prove e perché mi piace.
Buona lettura.
Manuale di Fingerpicking per Principianti, Capitolo 1: La posizione del corpo e delle mani. Ne esiste una giusta?
Ogni benedetto manuale di fingerpicking per principianti comincia con una spiegazione di come devi mettere e come non devi mettere il tuo corpo.
Non questo!
Cominciamo subito col dire che la posizione migliore è quella in cui sei più comodo.
Le spalle, il collo, gli avambracci devono essere sempre perfettamente rilassati.
Soprattutto se hai intenzione di affrontare lunghe sessioni di esercizio, devi controllare di non avere inutili tensioni sparse per il corpo che, a lungo andare, possono crearti seri problemi. La Chitarra è uno strumento asimmetrico, bisogna fare attenzione quando ci si esercita per ore consecutive.
Devi essere in uno stato continuo di auto-ascolto.
Sta’ calmo
Devi fare attenzione al tuo stato mentale.
Devi mantenere una parte della tua mente sempre vigile: appena senti delle tensioni fermati, prova a cambiare posizione, cerca di capire perché provi quella tensione e se puoi adottare una posizione diversa.
Non suonare mai in stato di ansia e frustrazione.
Se non riesci ad eseguire un passaggio, calmati, respira, sciogli le tensioni muscolari e provalo più lentamente.
Le emozioni sono importantissime per un musicista, ma devi imparare a gestirle, non devono essere loro a gestire te.
Immagina che il tuo corpo sia un bambino. Quando un bambino è agitato e nervoso non puoi convincerlo a fare qualcosa urlando e arrabbiandoti, perché lo farai agitare ancora di più: devi cambiare il suo stato.
Prima la mente poi il corpo
Chi viene dallo studio della Chitarra classica ha spesso idee molto rigide su quale sia la posizione del corpo migliore per prevenire gli infortuni (specie le tendiniti). Darei loro volentieri retta, se trovassi in giro una qualche prova che la posizione accademica offra una minima garanzia.
E, d’altra parte, il mondo è pieno di chitarristi che suonano nelle posture più diverse, raggiungendo livelli di eccellenza pazzeschi, perciò, per quanto mi riguarda, certi discorsi anacronistici meritano la stessa attenzione di quei vecchi secondo cui ai bambini le sculacciate fanno bene.
Ecco tre chitarristi fingerstyle famosi in tutto il mondo e che amo molto.
Da sinistra verso destra:
Tony McManus – Peter Lang – Franco Morone
Mi sono permesso di scattare questi screenshot da YouTube e di evidenziare con delle linee bianche il modo in cui tengono la Chitarra e la posizione che assumono quando suonano.
Tony McManus tiene la tipica posizione da chitarrista folk, la più diffusa, con la Chitarra poggiata sulla coscia destra e il corpo curvo verso la tastiera.
Peter Lang tiene la Chitarra sulla coscia sinistra, come fanno i chitarristi classici, ma ha la schiena molto incurvata verso la tastiera.
Franco Morone ha una postura decisamente più accademica.
Insomma, quello che mi sembra più onesto affermare in un Manuale di Fingerpicking per principianti è che NON esiste una regola obbligatoria e NON sei destinato al fallimento se non ti piace mettere la Chitarra in un certo modo piuttosto che in un altro.
La verità è che dolori e tendiniti hanno tre cause:
1) esercizi eccessivi fatti a freddo
2) muscoli e tendini deboli o poco allenati
3) eccessive tensioni mentali che si ripercuotono sul corpo.
Pensa al futuro
Pensa alla posizione del corpo che vorrai assumere se e quando ti esibirai dal vivo.
Se preferisci suonare in piedi, esercitati tenendo presente questo fatto. Alcuni consigliano di esercitarsi usando la fascia anche da seduti: in questo modo ci si abitua alla posizione che assume la Chitarra quando è appesa alle spalle.
Nella foto qui sopra puoi notare la posizione in cui Kaki King tiene la sua Chitarra quando è seduta e quando è in piedi: è praticamente identica.
Qualora invece, come me, ami suonare da seduto, con la Chitarra attaccata al petto, valuta seriamente l’acquisto di un poggiapiedi. Se suoni seduto su un divano o su uno sgabello basso, probabilmente non ti servirà, ma se ti eserciti spesso su una sedia o comunque su una seduta alta, ti sarà molto comodo.
Personalmente suono in una posizione praticamente identica a quella della King nella foto di sinistra, con la gamba destra accavallata sulla sinistra.
Ti sconsiglio di fare come il sottoscritto.
Dopo una sessione di esercizio o un concerto, mi ritrovo a zoppicare per un quarto d’ora, perché mi si addormenta tutta la gamba destra. Una cosa inevitabile, perché il ginocchio sinistro incastrato sotto il cavo popliteo del ginocchio destro ne comprime nervi e vasi sanguigni, provocando l’addormentamento della gamba (parestesia, dicono quelli che hanno studiato).
La mano destra
Per quanto riguarda la posizione della mano destra (cioè della mano che pizzica le corde), esistono fondamentalmente due scuole.
1) Quella che io chiamo Americana: l’avambraccio è quasi parallelo al piano armonico, il dorso della mano è allineato all’avambraccio e il pollice è parallelo alle corde. Chi adotta questa posizione spesso usa il mignolo come puntello per sorreggere la mano.
2) Quella che io chiamo Flamenca: avambraccio, polso e piano armonico formano un triangolo rettangolo, dove il polso rappresenta l’angolo di 90°. Vabbè, ora non è che sia esattamente di 90°, almeno non sempre. Comunque su per giù è così.
Entrambe le posizioni hanno pro e contro.
Con la posizione americana è molto più facile fare gli stoppati (poggiando la base del palmo sulle corde all’altezza del ponte) ed è possibile usare il thumbpick.
Con la posizione flamenca è più semplice imprimere energia alle dita, perché possono stare quasi o del tutto distese e il movimento può coinvolgere tutto il dito, non solo le ultime due falangi (falangina e falangetta).
La mano sinistra
Rispetto al manico, la mano sinistra può assumere tre posizioni:
1) Quella classica: il pollice puntella al centro del manico; questa posizione permette il massimo di estensione delle dita lungo la tastiera.
2) Afferrare il manico: il pollice sale lungo la parte posteriore del manico fino ad agganciarlo nella zona superiore; è più difficile estendere le dita lungo la tastiera, ma la presa è molto solida ed è possibile utilizzare tecniche di forza, come il bending.
3) Suonare i bassi col pollice: spostandolo ancora più in alto, si può utilizzare il pollice per premere la sesta corda (Mi basso) quando per le altre dita sarebbe impossibile.
In pratica, il braccio sinistro deve essere libero di muoversi, cambiando la presa sul manico ma anche l’orientamento del gomito. In alcune posizioni molto estese, per esempio, può essere necessario portare il gomito a premere contro la milza.
Se e quando ti sbatti per eseguire una posizione apparentemente impossibile, fermati ad analizzare la posizione del gomito sinistro; potresti risolvere il problema semplicemente lavorando su questa.
Come regola generale, però, per quanto possibile, cerca sempre di mantenere il gomito puntato verso il basso: è un piccolo trucco per evitare inutili tensioni, soprattutto ai tendini.
Come faccio io
Io suono sempre e solo in posizione seduta. Questo è un problema quando mi esibisco in certi posti dove non c’è un vero palcoscenico, perché le persone nelle ultime file non mi vedono o mi vedono male. Ma non mi piace suonare in piedi, non l’ho mai trovato naturale e non posso farci niente.
Non solo, mi piace suonare stando leggermente rannicchiato sulla Chitarra, per due motivi.
1) Sento più forti le vibrazioni della cassa armonica contro il petto e questo mi permette una fusione più intensa con lo strumento.
2) Posso curvare la Chitarra in modo da tenerla leggermente piegata verso l’alto, così da poter guardare la Tastiera, che per me è una cosa importante nella prima fase dello studio di un nuovo brano (ne parlo più in basso).
Infine, cerco di esercitarmi in posti diversi, con sedute più o meno alte.
Essere adattabili
Quando ho ripreso a esibirmi dal vivo dopo tanti anni, nel 2015, al mio secondo concerto mi sono trovato a suonare su uno sgabello altissimo, con la Chitarra che mi scivolava letteralmente dalla coscia. Questa cosa, insieme al fatto che la mia ansia era alle stelle (dicevo: il secondo concerto dopo molti anni di pausa) ha provocato un mix micidiale e ho suonato di schifo.
Da quella brutta esperienza ho portato a casa due lezioni:
1) quando vado a suonare da qualche parte, in fase di soundcheck, dedico diversi minuti a sistemarmi in modo da sentirmi comodo e a mio agio;
2) non andare in paranoia sul tipo di seduta; quando sono a casa, suono in posti diversi: sul letto, su uno sgabello, sulla sedia, sul divano. Il mondo è pieno di sedute dalle fogge più strane e il mio fondoschiena deve essere pronto a incontrare tutte loro.
La mano destra
Per quanto riguarda la mano destra, uso la posizione flamenca. Non so perché, mi è sempre venuto spontaneo suonare così. Ho provato la posizione all’americana, non mi piace, non mi ci trovo.
Credo dipenda da questo: quando ero un ragazzino alle prime armi, un mio compagno di classe e caro amico suonava la Chitarra classica; anche se lui diceva di essere scarso, a me sembrava bravissimo e potevo stare ore ad ascoltarlo e a guardarlo suonare; probabilmente, quando ho iniziato a sperimentare i primi pezzi in fingerpicking, ho messo inconsapevolmente il braccio destro nella posizione che avevo visto da lui.
La mano sinistra
Intorno ai vent’anni ho avuto un brutto episodio di tendinite alla mano sinistra, per essermi esercitato in modo forsennato e a freddo sui legati nelle posizioni late (in quella che abbiamo chiamato posizione 1, gran lavoro di mignolo sinistro).
Il dolore era talmente intenso che non potevo usare la mano sinistra neanche per prendere un bicchiere. Questa cosa è durata molti mesi.
Di toccare la Chitarra, ovviamente, neanche a parlarne.
Sono uscito da quella infiammazione con gran fatica (fisioterapia, ghiaccio, antinfiammatori, fascia, tutore… e alla fine cortisone!).
Ho impiegato anni per trovare il coraggio di rimettermi a studiare lo strumento seriamente.
Ancora oggi, se eccedo con il lavoro in quel tipo di posizioni molto estese, quella vecchia ferita di guerra torna a farsi sentire.
Per questo tendo a lavorare quasi esclusivamente con il pollice in posizione alta e ad usare il meno possibile il mignolo nelle mie diteggiature, soprattutto per eseguire i legati.
Non ho detto che non lo uso, ma finché è possibile evito.
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Vai al ☞Capitolo 2 del Manuale di Fingerpicking per Principianti.
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Rocco Catanese says
Sbarazzino ma efficace
Luca Ricatti says
? Grazie!
Giuseppe says
Vedo che come tutti gli inserzionisti di fingerstyle ti perdi solo in chiacchiere.
L’argomento è molto interessante, ma non aggiungi nulla per far si che un chitarrista che vuole cambiare modo di suonare possa avere la possibilità di poter iniziare con alcuni esercizi, per poter avere un approccio con questo modo di suonare. Moltissimi libri iniziano dalla costruzione della chitarra, manca solo il taglio dell’abete e così siamo al completo. Ho maturato i 70 anni, non sono capace, di usare il metodo fingerstyle, però volevo trasmetterlo a mio nipote, ma non esistono metodi sicuri, tutti sanno insegnare ce ne fosse uno che non fa perdere tempo. Chi ha imparato questo stile, non è in grado di trasmetterlo, si perde solo in chiacchiere, elencando un miriade di informazioni che non servono a nulla. Ognuno suona con la posizione che meglio crede. Django Reinhardt usava solo due dita sulla tastiera un vero vomito, però ha lasciato tanto jazz che moltissimi ancora suonano. Tommy Emmanuel, un mostro nello stile Fingerstyle, usa la chitarra come una band, la sua allieva Gabriella Quevedo, suona il Fingerstyle melodico senza pari. Richard Smith, esegue The Entertainer che solo lui riesce a sonare, neanche Tommy Emmanuel è capace al suo pari. Naturalmente per poter arrivare a The Entertainer ci saranno voluti anni per eseguirlo come Richard Smith, però lui è in Amarica o Australia dove si suona il counrty,, che è la base del fingerstyle. Noi abbiamo il liscio della Romagna, che per i chitarristi è porcheria. Concludo: se devi pubblicare un insegnamento secondo le tue possibilità e questo ti fa onore, fallo in modo chiaro e semplice, senza far girare pagine a vuoto, per poi ritrovarsi nuovamente punto e a capo, così facendo non offri nulla, solo chiacchiere, come fanno moltissimi. Dedica a noi dilettanti uno studio con esercizi chiari partendo non da zero ma almeno con un motivetto tipo: Freight Train, che è stato uno dei primi brani. Questi sono i brani da insegnare con pentagramma e tabulato in maniera semplice per chi si vuole avventurare nello” fingerstyle “. Mi scuso per tutto quello che forse non ti piacerà, la critica fa crescere. Saluti Giuseppe.
Luca Ricatti says
Ciao Giuseppe,
le critiche fanno crescere quando sono costruttive e argomentate. Le tue non lo sono.
Ma spero che questa risposta possa essere utile anche per altri.
perché questo tuo commento è il classico sintomo di un atteggiamento tipico di molte persone sintetizzabile così: “io non ci riesco perché è colpa degli altri”.
Tanto per cominciare non capisco cosa intendi con “inserzionisti di fingerstyle”. Questo è un articolo di un blog, scritto senza alcun ritorno economico e al solo scopo di condividere informazioni; non è un’inserzione pubblicitaria.
Poi mi accusi di perdermi in chiacchiere e di far perdere tempo agli altri. Che però quello che fai tu, che blateri di cose che non capisci (Django Rehinardt un vero vomito?).
Mi dispiace che tu non abbia cercato quello che trovavi, ma ti do una dritta: internet è pieno (pieno zeppo) di metodi di fingerstyle con video, foto, spartiti e tablature, per tutti gli stili e tutti i livelli. Secondo te come hanno fatto tutti gli altri? Gli è arrivata una benedizione dal cielo?
No, hanno preso la chitarra, un manuale o qualche video e hanno provato, facendo errori e riprovando.
Io, nel mio piccolo, in questo mini-manuale ci ho messo video, foto, gif animate, esercizi e uno spartito facile adatto ai principianti.
Quello che non posso fare è entrare nella tua testa e suonare al posto tuo.
Nessuno è responsabile di quello che non riesci a fare. Se tu non riesci non è colpa di nessun altro, solo tua.
Perciò, se vuoi imparare davvero (ma secondo me no), chiacchiera poco e va’ a suonare.
Giacomo says
Caro Giuseppe, vorrei far chiarezza su un punto del tuo intervento, perché magari hai scritto così perché non conosci fino in fondo la storia di Django Reinhardt.
Tu definisci “un vomito” la tecnica della mano sinistra di Django, che utilizzava solo due dita: ebbene, tale tecnica non fu una scelta, ma si rese necessaria in conseguenza di un bruttissimo incidente nel quale Django e sua moglie quasi persero la vita.
Tornando nella roulotte in cui viveva, a tarda sera dopo un concerto (probabilmente sbronzo), Django urtò una lampada a olio accesa che in breve tempo provocò un rogo, dal quale egli si salvò avvolgendo sè stesso e sua moglie in una coperta. La coperta prese fuoco, ma Django non la mollò e rimase gravemente ustionato a mignolo ed anulare della mano sinistra (nonché al piede destro, che non venne amputato solo per la paura che il musicista nutriva nei confronti di medici e sale operatorie).
Così Django dovette cambiare strumento (suonava il banjo) ed inventare, tra gli atroci dolori della convalescenza, una nuova tecnica che gli consentisse di usare solo le dita che ancora funzionavano. Ne è emerso come uno dei più importanti chitarristi jazz di tutti i tempi, ed anche con un insegnamento importante per coloro che si lamentano degli altri quando non riescono subito in qualcosa 😉
PS: interessante articolo, scritto con uno stile che ispira subito simpatia!
Massimo says
Classico esempio di chi vede solo lo stecchino e non vede il trave nonostante sia più grande.
Non voglio fare il difensore di nessuno e tantomeno di Giuseppe il quale secondo me, citando Django ed altri voleva volo dire che tutte le tecniche sviluppate vanno bene se permettono di raggiunge il risultato.
Voi non potendo ribadire su altro ci siete concentrati su questo travisandone il significato.
Io invece ho compreso appieno quello che ha detto e scritto Giuseppe, ovvero di puntare sulla concretezza, con materiale da poter provare ed eventualmente acquistare, invece di far girare a vuoto le persone ed alla fine ti conducono al link per acquisto di “non sai che cosa”.
Buon lavoro
Luca Ricatti says
Caro Massimo,
gli articoli che compongono questo Manuale sono costati ore di lavoro. Sono liberamente accessibili a chiunque, gratis.
C’è la possibilità di scaricare i Pdf stampabili di alcuni esercizi e di un o spartito facile adatto ai principianti.
Oltre a tutte le spiegazioni, quindi, c’è il materiale da provare.
Basta che ti iscrivi, te lo stampi e ci metti un po’ di impegno.
Per quanto riguarda il «girare a vuoto»: più che mettere un indice coi link a tutti gli argomenti all’inizio del Primo Capitolo e il link al capitolo successivo alla fine di ogni articolo, cosa dovrei fare per aiutare le persone a orientarsi?
Se hai idee, fammele sapere.
Quanto al corso a pagamento: è arrivato molto dopo questo Manuale gratuito, che quindi non è nato allo scopo di vendere alcunché, ma solo per condividere gratis le mie esperienze.
Il «non si sa cosa» poi è incredibile: dopo tutti i testi condivisi gratis, le foto, le gif animate, i pdf stampabili e la descrizione del Video Corso, cos’altro dovrei fare per spiegarti come funziona il mio metodo?
Vuoi qualche video gratuito? Va’ su YouTube, ne trovi a bizzeffe.
Però io ti consiglierei di spendere i tuo tempo con la Chitarra e provare a tirare fuori qualcosa.
Malo60 says
fortuna che hai sett’antanni e dovresti essere saggio………l’unico modo efficace di insegnare il fingerstyle è proprio quello che utilizza Luca. Poi o ce l’hai nel tuo DNA o cambi strada. semplice!!!!
Anonimo says
Salve, non so se può esserle d’aiuto quello che sto per scriverle, ho cominciato a suonare con la chitarra classica semplici melodie usando le dita della mano destra. (fingerstyle) In quel tempo le tablature erano cosa rara, cosi imparai con molta fatica a leggere bene le note sul pentagramma. In questi ultimi anni sono apparse le tablature dedicate anche alla chitarra, e semplici programmi per caricarle sul player. (tabledit, tux guitar e guitar pro ecc…) Consiglio di cominciare con brani semplici arpeggiati. Tempo al tempo i risultati e miglioramenti ci saranno. Mi creda non serve avere come scrive… nel DNA per suonare delle cover
gianni says
Ottimo …condivido il tuo ragionamento
anche la risposta che ti ha dato da presuntuoso
tutto lui sa fare …………scrive pure canzoni delle lagne inascoltabili banalità nei testi e nella costruzione armonica un canala youtube dove insegna ad usare la DAW il corso è gratissss e poi costa 25 euro se non sei finanziatore
fin quanto li trova sti polli da spennare
Luca Ricatti says
Gianni sei un vero spasso!
Non so per chi mi hai scambiato, ma non ho mai fatto un corso di DAW in vita mia!
Io insegno solo a suonare la Chitarra.
Fai confusione anche tra il manuale sul Blog (che è gratis) e il Video-Corso (a pagamento), che è nato anni dopo questi articoli e che è una cosa in più, come è scritto chiaramente.
Ti ringrazio poi per la lucida critica musicale, è la vera chicca!
L’unica cosa che non mi è chiara è il fatto dei polli.
Cioè, intendi insultare me o le persone che, dopo aver letto chiaramente i costi, avermi contattato e deciso di supportare questo progetto, possono accedere a centinaia di Video Lezioni e centinaia di pdf stampabili di esercizi, spartiti e testi, al costo di una singola lezione con un maestro privato?
Mario Monaco says
Giuseppe, a volte la musica più bella è quella scritta nella partitura i cui pentagrammi sono vuoti, ma tu hai perso l’occasione!
Elio says
Io penso che a questo mondo ogn’uno abbia molto limiti e Di rado qualche eccellenza. LA cosa importante é imparare a riconoscerne I propri e spingersi ogni giorno oltre…senza grosse pretese …LA vita é già fin troppo complicata
.
Harry says
Stile a due dita, nella mia ignoranza mi permetto di menzionare la grande Elizabeth Cotten che ha dato il nome a uno stile del fingerpicking, c’è chi non ci riesce nemmeno con cinque dita.
Luca Ricatti says
Sì Harry,
l’ho nominata nell’articolo di Introduzione al Fingerstyle, infatti! ?
5x5Dani says
Ciao Luca, a me il tuo metodo di spiegazione mi piace tantissimo.
Ho appena iniziato un corso e tu mi aiuti a capire meglio il tutto…apprezzo la tua semplicità e chiarezza.
Grazie
P.S. i racconti e le metafore…pazzesche!
Luca Ricatti says
Grazie mille Dani!
Simone77 says
Ciao Luca, sono un novellino della chitarra, dato che é da una vita che volevo imparare a strimpellarla (ho iniziato 1 mese fa a 43 anni spinto da mia moglie).Ti volevo porgere i miei complimenti per il metodo espositivo con cui tratti argomenti complicati, almeno per un neofita, di fatto semplificandoli, nonché per la chiarezza e godibilità del blog che é davvero ben strutturato.
Luca Ricatti says
Ciao Simone,
siamo coetanei, anche io classe ’77!
Grazie mille per il tuo apprezzamento!
Giovanni says
Luca è un musicista o meglio anche uno strumentista,per questo vuol dare il meglio di se,con spiegazioni che non tralasciano nulla.È vero che il principiante o chi inizia vorrebbe subito suonare, però i metodi per imparare vanno in maniera graduale e bisogna avere moltissima pazienza e costanza, per riuscire a fare qualcosa di buono.Ascoltare,memorizzare,e poi suonare,mai criticare, altrimenti non si impara.
Luca Ricatti says
Grazie Giovanni!
Deianira says
Ciao Luca! Innanzitutto grazie per i contenuti gratuiti, si vede che dietro c’è la volontà di aiutare a suonare bene senza imporre il proprio metodo.
Volevo chiederti una informazione… io non riesco a capire ancora bene la postura per il polso sinistro: ho sempre suonato da autodidatta, e mi sono fatta purtroppo male al polso. Ho sviluppato una ciste gangliare che a volte c’è e a volte sparisce, ma quando suono tanto inizia a venire fuori e a bruciarmi. Come cambiare metodo di impugnatura? Esistono dei tutori per suonare?
Grazie mille 🙂
Deianira
Luca Ricatti says
Ciao Deianira, grazie infinite per il tuo apprezzamento!
Tutori specifici per chitarristi non ne conosco.
Come spiego nel Corso le principali posizioni per la mano sinistra sono tre, ma (se la ciste è venuta suonando la Chitarra) dubito che possa dipendere dal polso in sé, più probabile dipenda dall’assetto generale del corpo (può succedere di scaricare eccessivamente la tensione su una mano, invece di distribuirla lungo tutto il corpo).
Ma dico così, a naso, potrei anche sbagliare.
Ad ogni modo, al tuo posto è cercherei un bravo fisioterapista e gli spiegherei il problema, per capire insieme a lui come riuscire a impugnare lo strumento in modo sicuro ed efficace.