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Prima Puntata☜
Era irriconoscibile. La bambina sempre graziosa, coi boccoli lucenti e il vestitino stirato, dai lineamenti aggraziati e la pelle di porcellana, non c’era più. La testa era china sul petto, quasi a volersi nascondere, e gli occhi si muovevano a scatti, sfuggenti. I capelli erano ammassati in ciocche sudicie e la pelle sembrava persino invecchiata. La bocca era distorta in una smorfia di disgusto, che lasciava scoperti i denti ingialliti, e due solchi d’espressione scendevano dalle narici ai lati della bocca.
«Ah Lellé!», la chiamò Renzo a mezza bocca.
Gli occhi di lei saettarono, con uno scatto della testa, e si piantarono in quelli di Renzo in modo così aggressivo che fecero tutti un passetto indietro.
«Lelletta…», la chiamò piano Nannina, e subito l’altra spostò lo sguardo su di lei. «Ma che stai male…?».
La bocca di Lelletta si deformò in un’espressione rabbiosa, il labbro superiore si alzò fino alle gengive. Però esitava a parlare, aveva lo sguardo di chi è stato sorpreso in un nascondiglio. Infine sibilò:
«Che te ne importa? Vi è mai importato qualcosa di come sto?». Si mise a fissare tutti a uno a uno, con occhi sgranati che sembravano al tempo stesso furiosi e terrorizzati. Poi tornò a fissare Nannina: «Volevo tornare a casa mia, ma tu dovevi giocare a fare la strega! Ci hai trascinati tutti in questo posto stregato!». Le labbra le tremavano, come costrette in un balbettio silenzioso. Sembrava sul punto di mettersi a piangere, invece esplose in un grido furente: «E allora me la prendo per me un po’ di magia! Faccio pure io la strega! Così forse riesco a tornare a casa e salvare mamma e papà!». [Read more…]