Scale chitarra: in questo articolo scopriamo come suonare tutte le principali scale sulla Chitarra: Maggiore, Minore naturale, Minore Armonica e Melodica.
Per imparare si utilizzano due tipi di diteggiature: quelle in posizione stretta e quelle in posizione lata (che tratteremo in un prossimo articolo).
Nell’infografica che ti presento qui (cliccaci per ingrandirla) trovi le diteggiature in posizione stretta della Scala maggiore e delle tre principali Scale minori.
Esercitarsi sulle Scale è considerata una cosa noiosa.
In realtà è il primo passo per imparare muoversi al di fuori dello stretto recinto dei classici accordi per Chitarra da strimpellare in spiaggia. Le Scale ti permettono di iniziare a capire le strutture che stanno dietro la musica, ad acquisire scioltezza e a conoscere la tastiera della Chitarra.
Se però non hai le idee del tutto chiare su cosa sia una scala, leggi prima qui: Scala musicale: cos’è e a cosa serve.
Le diteggiature in posizione stretta di solito si imparano per prime perché sono più comode da suonare: richiedono meno forza nella mano sinistra e meno estensione delle dita.
Queste scale sono tutte eptatoniche, cioè formate da 7 suoni (a differenza della scala pentatonica, che è formata da 5 note).
Ora ti spiego come sono fatte, però la cosa principale è che provi a suonarle. Solo a forza di suonarle ne capirai davvero il sapore, le sfumature di colore, le morbidezze o le spigolosità.
Quando avrai memorizzato le diteggiature probabilmente troverai più chiare anche le spiegazioni scritte qui di seguito.
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Scale chitarra: la Scala maggiore
La Scala maggiore presenta una struttura molto semplice, perché è basata interamente su gradi maggiori (questo termine è tecnicamente sbagliato, ma ora devo semplificare).
Mi dirai: e che vuol dire?
Te lo spiego in breve, ma tu concedimi 30 secondi di attenzione. Che se capisci questa cosa ti si apre un mondo.
Allora, hai presente che la scala è fatta di 7 note? Ok, ogni nota corrisponde a un grado.
Quindi la prima nota è il primo grado, la seconda è il secondo grado, eccetera.
Ora, tutti i gradi della scala possono essere maggiori o minori.
Bè, non proprio tutti, fanno eccezione in quarto e il quinto e anche il primo e l’ottavo (ma il primo e l’ottavo sono la stessa nota, vero? Ci sei? DO-re-mi-fa-sol-la-si-DO).
Queste eccezioni sono dette gradi giusti.
Quindi: 1°, 8°, 4° e 5° grado sono giusti. Tutti gli altri possono essere maggiori o minori.
Bene, nella scala maggiore tutti i gradi sono giusti o maggiori.
Cioè, non ci sono gradi minori.
Dai, è facile. E se hai capito questa sei a cavallo.
Scale chitarra: Scala Minore Naturale
La Scala minore Naturale è la prima scala minore, nel senso che è proprio quella più ovvia, per così dire. Infatti esce fuori direttamente dalla scala maggiore.
In che senso?
Immagina di suonare una scala maggiore, però partendo dalla sesta nota, anziché dalla prima. Quindi fai:
6° grado – 7° – 1° – 2° – 3° – 4° – 5°.
Ecco, se fai così ti esce fuori una scala minore. Così, in modo naturale, per l’appunto.
Ora non stare a chiederti come sia possibile, ci arriveremo più in là. Per ora devi fidarti.
Nella Scala minore Naturale, indovina un po’? Ci sono dei gradi minori. Chi l’avrebbe detto, eh?
Sono minori il 3° grado, il 6° grado e il 7° grado.
Ma che vuol dire minori?
Semplice, che stanno un tasto indietro rispetto ai gradi maggiori.
Per esempio, nella scala di La:
– il 3° grado della scala maggiore sta sul 4° tasto della corda del La;
– il 3° grado della scala minore sta sul 3° tasto della corda del La.
Chiaro?
Tasto avanti = grado maggiore;
tasto indietro = grado minore.
Scale chitarra: Scala Minore Armonica
La Scala minore armonica si differenzia da quella Minore Naturale perché il 7° grado è maggiore.
Basta, non c’è altra differenza.
Scale chitarra: Scala Minore Melodica
La Scala minore Melodica è ancora diversa perché ha anche il 6° grado maggiore.
In pratica, la cosa fondamentale per una scala minore è: avere il 3° grado minore. Tutti gli altri possono anche essere maggiori, ma il 3° no, quello deve essere minore, se no la scala non è minore.
Ok, per ora penso di averti fornito parecchie informazioni.
Esercitati a suonare le scale in posizione stretta e cerca di memorizzare le diteggiature.
E ricordati sempre: va piano!
Non importa quanto sei veloce, importa solo quanto sei preciso.
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Ciao
Innanzitutto complimenti per il tuo metodo di spiegazione molto chiaro. Ho capito tutto dagli intervalli alle scale e i vari gradi. L’unica cosa che non capisco e’ la diteggiatura. Hai scritto che è riferito alla scala di la. Io ho capito che le scale sono tante: do, do#,re,re# …. maggiori, minori ecc. Quindi io dovrei esercitarmi su tutte con la diteggiatura una per una? In pratica non capisco come esercitarmi.
Ciao Marco,
grazie per il tuo commento.
Le diteggiature sulla Chitarra sono trasportabili su tutta la tastiera. Dunque se conosci la diteggiatura della scala di La Maggiore, conosci anche quella di La diesis maggiore: basta spostarla un tasto più avanti. Due tasti più avanti avrai la scala di Si Maggiore, ecc.
Tuttavia ti consiglio comunque di esercitarti su varie tonalità, in modo da prendere confidenza con tutte le zone della Tastiera.
ciao Luca
mi sono lanciato in questo tentativo di tentare d’imparare a suonare la chitarra al di la dei semplici accordi(che già non sarebbe poco a volerlo fare bene)e mi sto avvitorcolando con le varie scale..Per quanto riguarda la mano destra cosa mi consigli..pizzicare con il solo pollice come sto facendo o tentare subito l’arpeggio? La faccenda mi si incasinerebbe però magari me lo ritrovo più in là…o no? Tiringrazio e visto che oggi è il 24 dicembre ti faccio gli auguri di Natale
Ciao Enrico,
ti consiglio di provare a suonare le Scale con un Plettro, oppure usando anche altre dita. Ci sono varie tecniche per suonare le scale con le dita.
Personalmente uso il Pollice per suonare la Sesta Corda (Mi Basso) e poi uso Indice e Medio per le altre corde, alternandoli (una nota col medio, una con l’indice).
Ciao Luca, scusa ma non mi e’ chiaro il concetto di grado maggiore o minore; finora hai introdotto il concetto di maggiore negli intervalli ma in quel caso maggiore/minore sono relativi alla distanza fra i due estremi dell’intervallo (Do-Re sedonca maggiore, Si-Do seconda minore per un semitono in meno); ma nel caso di gradi, si parla di maggiore o minore in riferimento a cosa? Rispetto al primo grado, cioe’ alla tonica della scala?
Ciao Simo,
Se leggi la Lezione sui Gradi della Scala ti si dovrebbe chiarire tutto.
Comunque è proprio come hai scritto, i gradi si calcolano in base alla tonica.