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Prima Puntata☜
☜Indice dei Racconti della Foresta d’Oro
Il folletto s’era incamminato verso il centro della piazza affollata dai paesani, Nannina e Ettore lo avevano visto chiaramente. Eppure all’improvviso non riuscirono più a scorgerlo, come se non fosse mai stato lì. I due bambini si stavano stropicciando gli occhi, quando si udì una voce squillare nel cielo notturno, più forte degli schiamazzi della folla.
L’inconfondibile tono nasale del folletto sembrò giungere rimbalzando tra le pietre da chissà quale distanza, eppure le parole erano nitide. I paesani sussultarono tutti assieme, stringendo i corpi infagottati con scialli e pelli di pecora.
«Vi chiedo umilmente perdono, nobilissime signore e notabili signori!»
«E che d’è sta voce?»
«Je pijasse ‘n colpo, ma chi è?»
«Oddio che mammatrone!»
Quelli che avevano lampade e torce si sforzavano di schiarire le tenebre per vedere chi fosse a parlare.
Dal fondo della piazza, Nannina e Ettore si fecero avanti, pur restando in disparte.
«Sono davvero spiacente di interrompervi nel bel mezzo di un’esaltante cerimonia di linciaggio!», continuava la voce. Poi, nel silenzio sgomento, si udì riecheggiare un cigolio, come di vecchi cardini. E nell’aria fredda e buia sopra le teste dei paesani, tre metri circa sopra il selciato, si aprì dal nulla una finestra, alla quale s’affacciò un essere piccolo e vestito come un ricco signore, che salì sul davanzale e vi si accomodò, con le gambe ciondoloni sopra le facce sconvolte della piccola folla. A quel punto iniziarono le grida di terrore, qualcuno fuggì e molti brandirono mazze e forconi. [Read more…]