Primavera del 1998. Sto dentro una macchina di quelle coi doppi pedali, al posto del guidatore. Quando ho deciso di prendere la patente, non sono andato a iscrivermi alla scuola guida. Mi sono fatto prestare il libretto di teoria dalla mia ragazza, me lo sono leggiucchiato, ho fatto qualche test di prova e poi sono andato a fare l’esame alla motorizzazione. Ma per la pratica ho dovuto rivolgermi a un istruttore.
Così eccomi accanto a questo sconosciuto. Tengo le mani sul volante. Il tipo vede le unghie lunghe della mano destra e, come mi è capitato mille volte (e altre mille mi capiterà nella vita), chiede:
«Suoni la chitarra?»
«Sì.»
Allora lui giunge le mani a preghiera davanti al petto, le oscilla su e giù e dice ridacchiando:
«Ma co la musica nun ce se campa!»
Cioè, non è che ci conosciamo. Questa sua battuta geniale e originalissima me la regala così, anche se tra noi non c’è alcuna confidenza. Non ricordo di preciso cosa ho bofonchiato in risposta, ma più o meno ho abbozzato. [Read more…]