Estate del 2001.
Mi trovo insieme a Paolo Coppini al Circolo degli artisti, noto locale romano, per partecipare a una serata di musica dal vivo all’aperto, con un palcoscenico enorme, un sacco di pubblico, un sacco di luci. È uno di quegli eventi in cui vari artisti si alternano sul palco per 10 o 15 minuti ciascuno. Stiamo lì dal pomeriggio per fare il soundcheck. Sotto il cielo ancora luminoso, sulle sedie destinate al pubblico ancora vuote, ci facciamo i beati affaracci nostri: io tengo in braccio la chitarra e proviamo qualche canzone.
A un certo punto si avvicina questo vecchietto.
Lì per lì non lo riconosco, ma è un tipo famoso: attore di teatro prestato più volte al cinema d’autore. Comunque in quei mesi è noto soprattutto per un ruolo secondario in una fiction di successo per famigliole tele-lobotomizzate. Si avvicina a me e mi dice sorridendo, umile:
«Accidenti, sei bravo a suonare la chitarra!»
«Grazie… »
«Ti posso chiedere una cortesia?»
«Ma certo» rispondo io, per nulla insospettito.
«Sai, stasera vorrei cantare una canzoncina e avrei bisogno di un musicista che mi accompagni… » [Read more…]
L’immagine domina la musica
Qualche giorno fa si è concluso il baraccone del Festival di Sanremo. Io non guardo mai il Festival, non da quando sono libero di scegliere quali programmi vedere (cioè da quando avevo 10 anni), quindi non faccio commenti sulla qualità dell’intrattenimento o delle canzoni. Però questa trasmissione televisiva si presta a un discorso che mi interessa: la crescente dipendenza della musica dall’ immagine. Ovviamente prima ho chiesto informazioni, giusto per capire se ci avevo visto giusto.
Credo siano in pochi, in Italia, a conoscere le AKB48. Sono un gruppo musicale femminile giapponese, composto da svariate decine di ragazze (chi dice 88, chi 64, chi 92, cui si sommano diverse aspiranti), suddivise in varie squadre che fanno spettacoli quotidiani in più posti contemporaneamente, sempre affollatissimi. Sono ragazze del tipo che in Giappone chiamano idol, cioè giovani, carine, aggraziate, popolari e ammirate dai coetanei, ragazze tra i 14 e 20 anni, che si muovono e si vestono in modo sessualmente allusivo ma sempre un passo prima del limite della decenza. Non suonano strumenti, non scrivono le canzoni che cantano né hanno particolari doti canore: cantano in coro, sorridono e fanno coreografie. [Read more…]
Piazzisti
Languore di mezza mattinata. Vado al bar di fronte a prendere un caffè con cornetto. In molti locali hanno la mania di tenere un maxi schermo acceso su qualche programma che non interessa a nessuno. La coppia di cinesi che gestisce questo bar pensa che gli avventori siano interessati a una trasmissione in cui alcuni opinionisti chiacchierano di musica. Si noti che gli avventori, oltre a me, si riducono a un pensionato che sta leggendo il giornale: è un vecchio comunista che ho incrociato spesso ma che non mi saluta mai, forse perché non mi riconosce o forse perché gli sto sulle palle per qualche motivo a me ignoto. [Read more…]