Il 30 Ottobre del 2019 è uscita la nuova traduzione del Signore degli Anelli di Tolkien. Ho riassunto qui tutte le principali differenze e la mia opinione.
Avevo promesso ai miei lettori (e in primis a me stesso) che non avrei scritto commenti prima di aver letto integralmente questa nuova traduzione. E così ho fatto.
Dirai: e perché dovrebbe interessare a qualcuno il tuo parere su un argomento tanto delicato?
Beh, proprio perché sono solo un umile fan e non appartengo a nessuna associazione e a nessun partito!
Non sono fra quelli che hanno sponsorizzato questa traduzione né tra quelli che ne parlavano male mesi prima della pubblicazione.
Sono uno qualsiasi, che ha comprato il libro, l’ha letto e l’ha confrontato col testo originale e con la vecchia traduzione.
Forse proprio per questo la mia modesta opinione può essere utile a qualcuno.
Ci hanno fatto attendere
La pubblicazione di questa nuova traduzione si è fatta molto attendere. Da più di un anno si mormorava che stesse per uscire. A un certo punto ne avevo perso le tracce, nel senso che chiedendo in giro nessuno sapeva dirmi niente.
A dicembre 2018 avevo incontrato un paio di ragazzi dell’Associazione Italiana Studi Tolkeniani (avevano uno stand alla manifestazione Più libri più liberi). Mi dissero che forse sarebbe uscita nel marzo successivo.
Ma poi niente.
Ho chiesto un paio di volte nelle grosse librerie di Roma e i commessi mi hanno guardato come se avessi chiesto un po’ di erba da fumare.
Poi finalmente è arrivata la notizia che il 30 ottobre sarebbe uscito il primo volume della nuova traduzione del Signore degli anelli, La Compagnia dell’anello.
Con mio grande rammarico sono riuscito a procurarmene una copia solo tre giorni dopo.
Ma perché una nuova traduzione?
Non so te, ma quando acquisto la traduzione di un romanzo scritto in un’altra lingua, mi aspetto che venga rispettato un patto implicito con editore e traduttore: mi aspetto una versione il più fedele possibile all’originale.
Se sono state cambiate l’intonazione e le intenzioni del testo originale, allora per me c’è un problema.
Casi di questo genere, purtroppo, non sono rari.
Se poi il romanzo in questione è uno dei più importanti del ‘900, che continua a influenzare l’immaginario collettivo e la cultura popolare, il problema mi pare enorme.
Vediamoci chiaro
Il classico intramontabile del Professor Tolkien (The Professor, per i suoi fan) fu tradotto in lingua Italiana da Vittoria Alliata di Villafranca (nobildonna figlia del principe Francesco Alliata e conosciuta come studiosa del mondo arabo). La Alliata tradusse il romanzo che era una ragazzina, nella seconda metà degli anni ’60: aveva tra i 15 e i 17 anni.
La traduzione doveva essere poi pubblicata dalla Astrolabio-Ubaldini, che però alla fine mollò (pubblicò solo il primo volume). Siccome non sapevano che farsene, quelli di Astrolabio regalarono tutto il manoscritto della Alliata ad Afredo Cattabiani.
Dice chi è. [Read more…]