Il Valzer di Natale è un brano che ho scritto a Natale del 2023, come rielaborazione del classico Stille Nacht.
La musica di Stile Nacht fu scritta da Franz Xaver Gruber, maestro elementare e organista austriaco, su richiesta del sacerdote cattolico di Salisburgo Joseph Mohr, che aveva scritto le parole un paio di anni prima e cercava qualcuno che le trasformasse in una canzone.
Per poterlo eseguire durante la messa della vigilia di Natale del 1818, Gruber arrangiò il brano per due voci (quella sua e di Mohr) e chitarra, perché nel frattempo l’organo della chiesa era stato rosicchiato dai topi e non era utilizzabile.
Grazie a una serie di circostanze fortunate, lo spartito scritto da Mohr e Gruber iniziò a circolare per tutta l’Austria e ben presto ne oltrepassò i confini. Oggi è probabilmente la melodia natalizia più famosa di sempre (forse superata solo da Jingle Bells), soprattutto grazie alla sua traduzione inglese, la celeberrima Silent Night; questa versione fu scritta nel 1859 dal vescovo episcopale della Florida John Freeman Young (che però all’epoca non era ancora vescovo, faceva il prete a New York).
Curiosamente, per molto tempo i nomi degli autori originali di Stille Nacht furono dimenticati e la musica fu attribuita a svariati geni musicali del passato, come Mozart, Beethoven, Haydn e Schubert. Fu solo nel 1995 che fu ritrovato un manoscritto di Mohr, grazie al quale si scoprì che lui aveva scritto il testo nel 1816 e Gruber l’aveva musicato due anni dopo.
Nel frattempo, nel 1937, Angelo Meli, un prete di Bergamo, scrisse un testo in lingua italiana che si adattava alla melodia e così nacque Astro del Ciel, che però non è una traduzione di Stille Nacht.
Il perché il sottoscritto abbia voluto fare una versione per chitarra fingerstyle di Stille Nacht che oscilla tra il sacro, il profano e l’oscuro si può capire leggendo il pezzo che ho scritto sulle ☞Origini del Natale.
Sacro perché è la rielaborazione di un brano religioso. Profano perché l’ho un po’ velocizzato e l’ho trasformato in un valzer. Oscuro perché l’ho riarmonizzato, cioè al posto degli originali ci ho messo accordi diminuiti, aumentati o provenienti da altre tonalità: tutta roba che si usa normalmente in musica per aumentare il senso di tensione.
Mia madre mi ha scritto questa testimonianza:
«Stille Nacht ce la cantava in tedesco zio Desiderio, il fratello di nonno Giovanni, davanti all’albero di Natale, la sera della vigilia.
La loro mamma era venuta in Italia con la sorella dopo la fine della prima guerra mondiale e la rovina economica della sua famiglia».
Oggi nelle feste natalizie si mescolano tante cose: la cultura pop, la religione, il consumismo, gli antichi riti pagani, l’allegria dei bambini, la miseria e la morte.
La vigilia di Natale del 2023, l’esercito israeliano ha bombardato il campo profughi di Al Maghazi, nella Striscia di Gaza, uccidendo oltre 100 persone. Il numero è stato fornito da funzionari palestinesi ad Associated Press, che però ha detto di averne verificato l’esattezza.
Gianni says
Bello molto interessante complimenti
Grazie
Luca Ricatti says
Grazie e te!
Stefano says
Sei riuscito a dare una bella e originale interpretazione di un brano arcinoto, senza stravolgerlo, ma creando comunque una cosa nuova. Compito non facile ma ben riuscito. Bravo! è grazie per averlo voluto condividere
Luca Ricatti says
Ma grazie a te per queste parole, Stefano!
E buon anno nuovo!