Valzerinferò è un brano per chitarra folk fingerstyle.
L’ho scritto durante l’autunno del 2023, per cercare di salvare il mio cervello dall’esaurimento.
Prima di continuare.
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Per tutto l’autunno e l’inverno, l’appartamento sotto il mio è stato sottoposto a una ristrutturazione. Ora, se hai in programma di realizzare un nuovo video corso di chitarra e casa ti rimbomba di martellate e trapanamenti per tutta la durata della giornata lavorativa è un po’ un problema. E quando dico rimbomba intendo che sembra che gli operai stanno nella stanza accanto.
Una mattina, mentre questi martellavano e trapanavano contemporaneamente come al solito, nella strada su cui affacciano le mie finestre si sono messi a rifare l’asfalto (non so da voi ma qui a Roma funziona così: viene l’Acea a sfondare la strada, cambia un tubo e ricopre tutto alla carlona; poi, settimane dopo, arriva un’altra ditta che rispacca tutto per rifare l’asfalto come si deve). Avete presente il frastuono di un’asfaltatrice?
Intanto, nella strada a fianco stava il furgone con l’altoparlante che vende i rotoloni di carta a 5 euro, solamente 5 euro, rotoloni da cucina, rotoloni da lavoro.
A quel punto mi sono detto: o scrivo un nuovo pezzo di chitarra o uccido qualcuno. E tanto per cominciare ho immortalato una piccola parte di quel concerto di produttività, industria e commercio sul mio registratore Zoom: sono i rumori che si possono apprezzare all’inizio del video.
Poi, ho recuperato uno spunto musicale dal mio telefono e ho cominciato a lavorarci.
Ispirazioni archeologiche
Una mattina di qualche giorno prima avevo dovuto portare l’automobile in un’officina che sta sulla Via Appia Nuova, nella zona del Quarto Miglio, un posto lontano dalle mie cose e vicino a niente, a parte l’area archeologica dell’Appia Antica. Dovendo far trascorrere alcune ore, dopo una sosta caffè e cornetto al primo bar che ho incrociato, me ne sono andato a passeggiare sopra le pietre degli antichi romani e sotto un cielo plumbeo.
E lì mi sono trovato a fischiettare una melodia, che ho fissato nel registratore vocale del telefono, come faccio sempre.
L’idea di mettere la parola «infero» nel titolo è nata già quella mattina, ispirata dall’archeologia. D’altra parte l’origine del mio malessere veniva da «sotto» (l’appartamento sotto al mio). E il brano che stavo pensando era un valzer. Per arrivare a un’unica parola composta, con un bel ritmo interno e che sembra il passato remoto di un verbo un po’ strano, il passo era breve: valzerinferò.
Geometria della Trasformazione
Ci ho messo alcune settimane a completare il brano.
Nel frattempo, sono andato a vedere la mostra allestita a Palazzo Bonaparte su Maurits Cornelis Escher. Era la terza volta che andavo a vedere un’esposizione sul maestro olandese, di cui sono un ammiratore fin da quando ero ragazzo, e ci sono pure tornato qualche mese dopo coi miei figli (la mostra è stata prorogata fino al maggio del 2024).
Questo è il catalogo della mostra, molto bello ma molto difficile da fotografare, essendo la copertina a specchio.
Escher mi ha dato l’idea per il finale del pezzo: una melodia che fluisce trasformandosi gradualmente in qualcos’altro, per via di uno spostamento costante.
D’altra parte una prerogativa di ciò che è in basso è il fatto di trasformarsi. Lo fanno anche i corpi dei defunti.
E in fondo è cominciato tutto con gente che mi sfracassava i timpani per trasformare qualcosa di vecchio in qualcosa di nuovo.
Così, nella parte finale del brano, ho manipolato la melodia, quella fischiettata settimane prima nel telefono e che era diventata il tema centrale, e ho fatto in modo di innescare un meccanismo che la mettesse in condizione di trasformarsi costantemnete, da sola.
Come?
La melodia è composta di 21 note tutte delle stessa durata, ma nella parte finale del brano gliene ho tolta una. Questa sottrazione innesca un ciclico spostamento dell’accento musicale.
L’accento musicale suona all’inizio di ogni battuta ed è marcato dal basso. Cade sempre ogni tre note della melodia (il Valzerinferò è appunto un valzer, dunque è in tre tempi). Ripetendo ciclicamente la melodia monca di un tempo, succede che al primo passaggio l’accento va a posizionarsi sulla prima nota, al secondo passaggio sulla seconda, poi sulla terza e poi ricomincia daccapo.
Si capisce meglio guardando questo appunto a matita.
Siccome la melodia si conclude sul secondo tempo della settima battuta, deve ricominciare sul terzo tempo e dunque a trovarsi nella posizione accentata nell’ottava battuta è la seconda nota, invece della prima.
Per chi non mastica di teoria musicale sembra una questione un po’ contorta, ma in verità è un espediente abbastanza banale. Il punto è che lo spostamento d’accento cambia completamente il senso di una frase musicale. La trasforma in qualcosa di diverso.
Con questo stratagemma, da una sola sequenza di note escono fuori tre melodie differenti, che si trasformano costantemente l’una nell’altra.
Tra i faggi e i cavalli
Sono trascorsi mesi prima che abbia avuto la possibilità di andare a registrare il Valzerinferò, che avrei voluto immortalare in un bosco d’inverno.
Invece s’è fatta primavera.
Il caso mi ha premiato, però: il giorno in cui sono andato ad arrampicarmi c’è stato un gran freddo fuori stagione, eppure il meteo è stato stranamente clemente con me: mentre a Roma grandinava e diluviava, le nubi nere che incombevano sulla mia montagna hanno tirato fuori solo una leggera pioggerella, che peraltro è durata pochissimo.
Ho incontrato i cavalli e il cielo era solcato da un rapace che non so identificare e che non ho potuto riprendere perché non ho l’obiettivo adatto. Ho incrociato un ragazzo sul mio stesso sentiero, l’unico altro essere umano nei paraggi, che mi ha raccontato di aver visto dei caprioli. Sulle cime in lontananza c’era la neve.
Ritorno
Con la fine dell’inverno sono finiti anche i lavori ed è tornata un po’ di pace.
Ma qualche giorno fa, tornando a casa, ho preso l’ascensore. Non prendo quasi mai l’ascensore. Dentro ci ho trovato questo foglio attaccato con lo scotch. Si riferisce a un appartamento al piano sopra il mio.
maico says
Ciao ???? buongiorno
Luca Ricatti says
Buongiorno a te!
Gianni says
Bello tutto. Video e commento. Il titolo valzerinfero è un po complicato da memorizzare, ma questo è un problema mio. Bravo
Luca Ricatti says
Grazie!