Uno dei problemi più comuni tra chi si approccia al fingerpicking da autodidatta (forse il problema più comune) consiste nel non riuscire a trovare un metodo di studio.
«Suono questo pezzo da anni eppure continuo a fare sempre gli stessi errori… »
Generalmente si tende a dare la colpa al fatto di avere poco tempo a disposizione per esercitarsi.
Ma prima di proseguire, questo che stai leggendo è il 7° Capitolo del mio Manuale di Fingerpicking.
Per leggere tutto dall’inizio e vedere l’Indice degli argomenti, vai qui: Manuale di Fingerpicking per principianti.
Il Manuale di Fingerpicking è completamente gratuito e accessibile sulle pagine di questo Blog.
Qualche anno dopo, da questo è nato anche un Corso di Fingerstyle, formato da:
☞9 Video Lezioni
☞Manuale in Pdf Stampabile (con foto, disegni e Tablature).
Il Corso è a pagamento.
Si acquista qui →Corso di Fingerstyle.
Ma dicevamo della quantità di tempo.
Qualità della pratica
La quantità di tempo indubbiamente ha un peso.
Probabilmente avrai sentito parlare anche tu della leggenda delle diecimila ore di studio per eccellere in qualsiasi disciplina.
Quella delle diecimila ore è una diceria che è stata smentita più volte.
Uno recente report scientifico sostiene che nello studio di uno strumento musicale la pratica costante giornaliera conta circa per il 21%.
Capito? I 4/5 dei tuoi eventuali progressi dipendono da altri fattori.
Che sarebbero.
1) Il talento naturale.
2) la qualità della pratica.
Alla numero 1 ci credo poco (e te lo dice uno a cui è sempre stato detto che era portato per la musica). Non dico che non conti, ma solo in minima parte.
Alla numero 2 ci credo tantissimo.
Un metodo per lavorare sulla Qualità dell’esercizio
Ho praticato Kung fu tradizionale (stile Hung Gar) per 13 anni. Fra le molte cose che mi ha insegnato e che mi hanno cambiato la vita c’è questa: come studiare un brano in fingerpicking.
Prima di darmi del matto, lasciami spiegare.
Le forme tradizionali di Kung Fu sono lunghe sequenze di movimenti molto complessi, in cui servono:
1) Memoria
2) Precisione e pulizia tecnica
3) Senso del ritmo ed espressività
Non sono forse cose che fanno pensare alla musica?
Mi è stato insegnato a studiare queste complicate sequenze dividendo il lavoro proprio in tre fasi, in modo da concentrarmi di volta in volta su uno di questi tre elementi.
Vediamo come sfruttare tutto questo nello studio di un brano in fingerpicking.
1 – Memorizzazione
Studiare un brano musicale, su qualsiasi strumento, significa memorizzare una quantità impressionante di micro movimenti delle dita.
Per gli strumenti polifonici, come la Chitarra, il lavoro è complicato dal fatto che ci sono più parti musicali da eseguire contemporaneamente; quindi il cervello deve pensare a due cose insieme e spiegare alle mani come farle.
Nella Chitarra, la faccenda si complica ancora di più perché ogni nota viene creata grazie al movimento sincronizzato (ma completamente diverso) delle due mani: una pizzica la corda, l’altra la accorcia e la allunga diteggiandola sulla Tastiera.
In fase di memorizzazione, dunque, devi essere molto indulgente con te stesso. Il tuo cervello e le tue mani si stanno sobbarcando un lavoro improbo.
Ma c’è il trucco (c’è sempre un trucco).
Fa’ così.
1) Suddividi lo studio in piccole parti, direi tra le 4 e le 8 battute alla volta. Quando hai selezionato la parte da memorizzare, non andare avanti finché non sei sicuro di ricordarla perfettamente. Per i motivi che ho scritto sopra, imparare una parte è già abbastanza complicato; non sovraccaricarti studiandone una nuova quando ancora hai bisogno di lavorare su quella vecchia.
2) Concentrati solo sulla memorizzazione: non importa se fai piccoli errori, conta solo che ricordi dove e come devi mettere le dita. Puoi persino saltare qualche abbellimento, se ti complica inutilmente il lavoro: lo inserirai più avanti, quando il quadro generale ti sarà più chiaro.
3) Non darti mai per vinto: la mente umana può immagazzinare una quantità mostruosa di informazioni; sei perfettamente capace di memorizzare qualsiasi brano, anche quello più lungo e complicato. Dichiarati soddisfatto solo quando arrivi alla fine del pezzo e sei in grado di suonarlo tutto dall’inizio alla fine, senza mai guardare lo spartito e senza mai doverti fermare a pensare.
2 – Ripulitura
Abbiamo detto che durante la fase di memorizzazione sei autorizzato a passare sopra a qualche errore e sbavatura (ma senza esagerare).
In questa fase NO.
Ora è giunto il momento di rendere la tua esecuzione tecnicamente perfetta.
E che tu ci creda o no, sei in grado di riuscirci, anche se non vieni dall’accademia e non hai studiato con i più blasonati docenti del globo terraqueo.
Beh, in realtà, quasi nessuna esecuzione è mai veramente perfetta e questo è il bello di suonare uno strumento dal vivo; nell’era in cui i computer possono eseguire qualsiasi brano musicale, paradossalmente è ancora più affascinante ascoltare un essere umano emettere musica da un vero strumento. Proprio perché non siamo computer e per noi è un’attività così difficile.
Ma come fare?
Devi conoscere il trucco.
Usa il Metronomo!
Il Metronomo, questo sconosciuto.
Il Metronomo è l’alleato segreto di tutti i musicisti di livello decente.
Ne esistono di tutti i tipi. Io sono affezionato al buon vecchio Taktell meccanico con la carica a molla e uso quasi solo quello.
Ma ne ho anche uno elettronico.
E ne ho anche uno in forma di App sul mio telefono. Esistono diverse App-Metronomo, anche gratuite.
Come sfruttare il Metronomo?
Io faccio così.
Decido qual è il tempo ideale a cui voglio suonare il brano (o lo leggo sullo spartito, se c’è scritto).
Poi setto il Metronomo a dieci velocità in meno.
Appena cominci a suonare a una velocità così lenta, ti accorgi di quanto è difficile controllare davvero i movimenti.
Vado avanti a suonare con quel tempo ultra-lento finché non riesco a suonare il pezzo senza errori per tre volte consecutive.
Di solito scompongo il brano intero in parti più piccole, da studiare una alla volta.
Quando riesco a suonare il pezzo correttamente per tre volte consecutive, alzo il Metronomo di due tacche.
E ricomincio daccapo.
Vado avanti così, finché non arrivo alla velocità ideale.
Poi alzo ancora il Metronomo di altre due tacche: devo riuscire a suonare il pezzo bene per tre volte anche a una tempo superiore.
E infine torno a suonarlo al suo tempo giusto. E passo alla terza fase dello studio.
3 – Espressività
La musica non è una ginnastica fine a se stessa. La musica è arte e l’arte deve comunicare emozioni.
Se sei super pulito, perfetto, super veloce, ma non riesci a trasmette il dolore, l’amore, il terrore, la felicità; se non sei capace di scavare nell’anima di chi ti ascolta, allora non stai facendo arte, stai solo facendo vedere a tutti quanto sei bravo.
Ci sono musicisti il cui unico scopo nella vita è mostrare a tutti quanto sono bravi.
Personalmente, preferisco di gran lunga un chitarrista che si impiccia due o tre volte ma riesce a emozionarmi, mi trasmette il suo dolore, la sua passione, la sua felicità.
Il bello di uno strumento acustico è proprio questo: per suonarlo bisogna essere degli esseri umani, non delle macchine. E gli esseri umani sbagliano, si pentono, si arrabbiano, si eccitano.
Ma non è una cosa facile. Bisogna lavorarci tanto per essere espressivi. Personalmente ho sempre il dubbio di non esserlo abbastanza.
Per tirare fuori il massimo dell’espressività da un brano musicale, dalla tua Chitarra, da te stesso, beh… forse c’è il trucco.
Io la vedo così.
Ci sono due modi in cui puoi pensare a te stesso relativamente al tuo pubblico.
Pensare a te stesso TRA gli altri
Il primo è essere ammirato per la tua bravura.
Se pensi a te stesso in questo modo, ti vedi sopra un podio, con gli altri che ti applaudono estasiati.
Forse lo faranno e tu ricorderai quel momento per tutta la vita.
Ma loro no: cinque minuti dopo averti tributato tanti applausi, la maggior parte di loro si dimenticherà di te.
Il secondo è stare in mezzo agli altri.
Gli altri non sono un pubblico, sono persone come te e me.
Se pensi a te stesso in questo modo, sei circondato dalle persone, ti senti come loro e ti sforzi di parlare una lingua che possano capire.
Quando devi capire come dare espressività al tuo brano, devi sforzarti costantemente, devi metterti continuamente nei panni di chi ti ascolterà.
Cosa c’è di emozionante in quel certo passaggio?
Come puoi renderlo al meglio, come puoi evidenziare quello che voleva comunicare il compositore? O che vuoi comunicare tu?
Puoi lavorare sulla dinamica, suonando più forte o più piano?
Cosa succede se acceleri leggermente il tempo? O lo rallenti?
Puoi inserire un abbellimento (un Trillo, un Mordente, un’Acciaccatura?)
E se invece vai avanti come un treno, entrando in una trance esecutiva in cui trascinare anche gli ascoltatori?
Spegni la logica e accendi l’Immaginazione
Quando arrivo a questa fase, mi esercito a suonare senza guardare la Chitarra.
Metto la testa girata verso destra: in questo modo non riesco a vedere né le corde né la tastiera e sono costretto a far lavorare l’immaginazione.
Inoltre, in questa posizione il suono arriva maggiormente all’orecchio sinistro che, si dice, è meglio collegato all’emisfero destro del cervello, quello deputato al ragionamento analogico, alle emozioni e alla capacità di comprendere gli altri.
Non so se sia vero, ma tanto la testa la tengo girata comunque.
Diluvio Universale N°2
Un Manuale di Fingerpicking non può non contenere qualche brano da suonare.
Ma questo è un manuale diverso dagli altri, non è un libro, ma una serie di articoli di Blog. E in questo blog di spartiti ce ne sono già diversi (e molti altri ne arriveranno in futuro).
I vecchi frequentatori di queste pagine sanno già come funziona la faccenda degli spartiti.
Per i nuovi arrivati lo rispiego daccapo.
Gli spartiti con le Tablature dei miei brani sono riservati agli iscritti.
E qui ci sono due tipi di iscritti: gli iscritti gratuiti e gli iscritti finanziatori.
Normalmente i miei spartiti sono riservati ai finanziatori, ma non aveva senso fare un manuale di fingerpicking per principianti gratuito senza inserire almeno uno spartito semplice su cui fare pratica.
Perciò ho deciso di metterlo a disposizione di tutti gli iscritti gratuiti.
Quindi per avere lo spartito ti basta iscriverti al Bollettino di Luca Ricatti, che è la mia newsletter. Se sei già iscritto, vai alla solita pagina riservata.
Il Bollettino è rigorosamente mensile, niente spam, niente fregature: soltanto una volta al mese ti arriva una e-mail con tutte le novità del Blog. E inoltre puoi accedere a un sacco di materiale riservato, tra cui questo spartito facile e divertente in formato Pdf stampabile.
Appena ti iscrivi ti arriva una e-mail di conferma che ti chiede di cliccare su un link. Appena ci clicchi si apre una pagina di ringraziamento in cui trovi il link per accedere a tutte le risorse riservate.
Cos’è questo brano
Diluvio Universale N°2 è un blues in fingerpicking che ho scritto molti anni fa insieme al cantautore Paolo Coppini (qui trovi la sua storia).
Il Testo è suo.
Leggendolo, mi ispirò questo blues acustico e lui ci cantò sopra le parole.
Era tra le due o tre canzoni che si tiravano dietro più applausi, durante i nostri concerti, ed è uno dei pezzi a cui sono rimasto più affezionato: per come è nato, perché piaceva al pubblico e perché piaceva a noi.
Mi sembrava il brano ideale con cui concludere questo manuale di fingerpicking per principianti, perché è abbastanza semplice ma anche sfizioso e divertente.
Non dimenticare di iscriverti per scaricare lo spartito di Diluvio Universale N°2 e tutto l’altro materiale che metto a disposizione (tra cui esercizi e decine di Infografiche).
__________________
Se ti sei perso qualcosa, torna all’Indice del Manuale di Fingerpicking☜
___________________
Istruttivo e chiaro tutto apprezzabile
Grazie!
Una domanda: dieci velocità in meno cosa intendi, per esempio da novanta a ottanta Bpm? Perche in questo caso la differenza non e’ molta.
Ciao Mauro,
no.
Faccio riferimento ai vecchi metronomi «fisici», che tra una tacca e l’altra saltano di 4 bpm.
Quindi quando scrivo «10 velocità» intendo dire circa 40 bpm in meno.
Se usi una App questo riferimento salta.
Diciamo che se il tuo tempo ideale è 120 bpm, dovresti partire da 70 / 80 bpm e salire di 4 / 5 bpm alla volta.