Estate del 1997, mi pare. Sto in villeggiatura presso un mucchietto di case in mezzo ai monti: niente bar, niente ufficio delle poste, non c’è un medico, un giornalaio, un tabaccaio. Un pugno di edifici classificato come frazione di un paese che sta tante, tante curve di montagna più a valle. Un mio carissimo amico ha una magione in questo avamposto in bilico sul confine del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, versante marchigiano.
La proposta, rivolta a me e a un altro amico, è stata:
«Suoniamo alla messa di Ferragosto?»
Sì, perché in questo posto non hanno un forno che faccia il pane, ma una chiesa dove sentir messa, quella sì.
Siamo tutti giovani, atei e mangiapreti. Ovviamente partiamo senza indugi.
Due settimane fuori dal mondo. Niente carnai in spiaggia, rave illegali o pogo forsennato all’international rock-festival nel vattelappesca-shire. Andiamo a scrivere musica per paesani cattolici. [Read more…]