Indiemood sessions: è online il video che ho registrato l’estate scorsa a Venezia con l’agenzia IndieMood. Pubblicato nella sezione News di Rockol.
Fa un certo effetto essere su un sito famoso, in mezzo a Radiohead e Robbie Wiliams.
Specie con una canzone politicamente scorretta come Il Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni). Che (tra parentesi) si può scaricare gratis.
Indiemood sessions: che ci faccio su una barca a Venezia?
Le indiemood sessions sono una serie di video girati da Indiemood in collaborazione con la associazione galleggiante “Il Caicio”, che si occupa di restaurare le imbarcazioni tradizionali veneziane e mantenerle in vita; e con Rockol, che pubblica ogni nuovo video nella sezione news.
In pratica non sono altro che riprese live totalmente acustiche di solisti o band, a bordo di una di queste vecchie imbarcazioni. Mentre i musicisti suonano, la barca naviga tra i canali di Venezia.
Le indiemood session sono stupende per due motivi: intanto perché danno spazio alla musica suonata e in acustico.
Anche se questa è una cosa che (strano a dirsi) sta tornando di moda grazie a Youtube, che è pieno di musicisti (tra cui il sottoscritto) che si esibiscono unplugged davanti a una webcam; dicevo, anche se è una cosa ormai molto popolare, Indiemood ha avuto la capacità di mostrarla su un portale dedicato alla musica mainstream come Rockol.
L’altro motivo è che hanno fatto uscire queste esibizioni acustiche dallo spazio angusto di salotti, cucine e camerette; le hanno portate all’aria aperta e nel cuore della nostra cultura secolare. Nella fattispecie, tra i canali veneziani.
Per me che vivo a Roma partecipare a una indiemood session ha significato fare una corsa in treno per arrivare in una città invasa dai turisti (era agosto) e dal caldo torrido. Ma lo rifarei subito.
Se ti sei perso il report di questa breve avventura, qui trovi il racconto del mio Viaggio a Venezia.
Se non conosci la mia canzone o non sai di che parla, qui ho raccontato Il Caso Franco Mastrogiovanni.
Alberto Gallo says
Bellissimo, e struggente.
Luca Ricatti says
Grazie Alberto!