Il Pony Blues è un pezzo per chitarra Fingersdtyle che ho scritto ispirandomi a un brano tradizionale inciso nel 1961 da Lightnin’ Hopkins.
Esiste un brano omonimo di Charley Patton, ma non c’entra niente.
L’ho registrato in riva a un lago, tra canne e altissime spighe di non so quale specie. Era una assolata mattina di inizio primavera, esplosa all’improvviso dopo interminabili giornate di pioggia grigia e fredda.
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Da dove viene questo blues
Il brano da cui ho preso spunto si intitola Goin’ to Dallas to see my pony run, un blues in cui l’autore racconta che sta andando appunto a Dallas ad assistere a una qualche corsa si pony. Ha intenzione di puntare sul suo favorito e se vincerà dei soldi ne porterà un po’ alla sua ragazza.
L’unica incisione che conosco di questo brano fu fatta il 26 luglio del 1961 da Lightnin’ Hopkins.
L’ho scoperta grazie a un libro che mi regalò negli anni ’90 Paolo Coppini. Era una raccolta di una quindicina di trascrizioni di brani Hopkins, fatte da tale Dan Bowden. Il libro fu pubblicato da Mel Bay nel 1995.
Dentro c’è ancora il prezzo appuntato a matita dal negoziante, 31mila e 500 lire, una cifra non indifferente, per l’epoca.
Va detto che però il libro era accompagnato da una musicassetta contenente tutti i brani originali, che ho perso.
Il pezzo che ne ho tirato fuori è fortemente ispirato dalla versione di Lightnin Hopkins: la prima strofa è esattamente l’introduzione strumentale registrata da lui, la seconda ripropone la melodia cantata, la terza e la quarta strofa sono invece ispirate ai suoi assolo.
Il brano lo suono però tutto col basso alternato, cosa che non faceva Hopkins.
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