Estate del 2001.
Mi trovo insieme a Paolo Coppini al Circolo degli artisti, noto locale romano, per partecipare a una serata di musica dal vivo all’aperto, con un palcoscenico enorme, un sacco di pubblico, un sacco di luci. È uno di quegli eventi in cui vari artisti si alternano sul palco per 10 o 15 minuti ciascuno. Stiamo lì dal pomeriggio per fare il soundcheck. Sotto il cielo ancora luminoso, sulle sedie destinate al pubblico ancora vuote, ci facciamo i beati affaracci nostri: io tengo in braccio la chitarra e proviamo qualche canzone.
A un certo punto si avvicina questo vecchietto.
Lì per lì non lo riconosco, ma è un tipo famoso: attore di teatro prestato più volte al cinema d’autore. Comunque in quei mesi è noto soprattutto per un ruolo secondario in una fiction di successo per famigliole tele-lobotomizzate. Si avvicina a me e mi dice sorridendo, umile:
«Accidenti, sei bravo a suonare la chitarra!»
«Grazie… »
«Ti posso chiedere una cortesia?»
«Ma certo» rispondo io, per nulla insospettito.
«Sai, stasera vorrei cantare una canzoncina e avrei bisogno di un musicista che mi accompagni… » [Read more…]