1993. Ho 15 anni e faccio la quinta ginnasio. Niente scuola, si va un po’ in giro coi compagni di classe. Non è che facciamo sega, è che è il 1° Maggio.
Frequentiamo un liceo nel quartiere Appio Latino a Roma, vicino a Piazza S. Giovanni. Dunque ci organizzano il Concertone sotto il naso. E quell’anno, al Concertone, c’è ospite un certo signore di nome Robert Plant.
I capolavori degli Zeppelin, in realtà, li scoprirò un anno più tardi, ma chi è il capellone biondo lo so già e non sto nella pelle: voglio vedere dal vivo il cantante di questo gruppo famigerato.
Nell’era di internet, se vuoi ascoltare una band storica che non conosci, vai su Youtube e ti spari tutta la discografia in streaming gratuito; ma nei primi anni ’90 hai solo tre possibilità: o trovi un amico che ti presta gli album o trovi i soldi per comprarteli o ti attacchi al tram.
Siccome al tram (all’epoca il 30 barrato) non posso attaccarmici, perché il 1° maggio i mezzi pubblici non funzionano, tento una quarta via: farmela a piedi da Circo Massimo a San Giovanni per ascoltare il biondone dal vivo.
Ma c’è un problema: ai miei compagni di classe di Plant e del rock in generale non gliene frega niente. La cosa più trasgressiva che ascoltano è Raf. [Read more…]