Il Trono di Spade per Chitarra Fingerstyle

Questa è la mia versione del tema de Il Trono di Spade per Chitarra Fingerstyle, scritta per celebrare l’inizio dell’ultima stagione della serie TV.

Normalmente faccio solo musica mia, oppure brani della tradizione popolare.
È la prima volta che mi cimento nell’arrangiamento di un brano di un altro autore. Che oltretutto è un brano per violoncello, orchestra e coro.
Ma d’altra parte del bellissimo tema scritto da Ramin Djawadi sono state fatte versioni ben più strane, dallo ska al pianoforte ragtime.
E arrangiamenti de Il Trono di Spade per chitarra fingerstyle se ne possono trovare molti altri.

Una folgorazione sul sofà

Era l’11 novembre del 2011, un venerdì.
Avevamo finito di mangiare, la mia dolce metà stava facendo qualcosa in giro per casa, io stavo spaparanzato davanti alla televisione, un lusso che oggi mi concedo assai raramente.
Su Sky partì la sigla, la prima puntata di una nuova serie di genere fantastico: Il Trono di spade.

Ero incuriosito, ma pronto a cambiare canale: l’ultima serie fantastica che avevo incrociato in televisione era stata una cosa per me orribile dal titolo “La spada della verità”.

Ma già la sigla mi fece posare il telecomando. Bella la musica, bella l’animazione.
«Ohi, vieni a vedere!», gridai. «Sta nuova serie sembra una cosa seria!»
Lo era.

Un salvataggio

Oggi sappiamo che la prima versione della prima puntata era stata un fiasco, era stata giudicata orribile da tutti quelli che l’avevano vista.
I due produttori, David Benioff e D.B. Weiss, per non mandare a tutto a monte, riscrissero e fecero rigirare intere scene.
Oggi si parla della più grande operazione di salvataggio della storia di Hollywood.

Benioff e Weiss si ostinavano perché si erano innamorati dei romanzi di George R. R. Martin.
Lo avevano incontrato di persona e lui aveva chiesto loro:
«Secondo voi chi è la madre di Jon Snow?»

Pare che abbiano risposto bene, perché si guadagnarono la fiducia di Martin e trovarono un accordo per l’adattamento televisivo dei suoi libri.

Un canto di ghiaccio e fuoco

Mi feci convincere dalla mia dolce metà a provare a leggere la serie di romanzi da cui era tratta la serie.
Anzi mi sa che fu lei a regalarmi il primo tomo. Mi rimproverava che da troppo tempo non mi lasciavo andare a qualche lettura di svago. E aveva ragione.

George R. R. Martin pubblicò il primo romanzo della serie (che si intitola proprio A Game of Thrones) nel lontano 1996, dopo averci lavorato per cinque anni.

Il titolo originale della saga (che in principio doveva comprendere solo tre romanzi, ma poi si è allargata a dismisura) è A Song of ice and fire (letteralmente: Un canto di ghiaccio e fuoco), che è molto più bello della traduzione italiana Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Martin è stato per molti anni autore e produttore televisivo e – fra le altre cose – ha partecipato alla realizzazione di una serie culto degli anni ’90: La Bella e la bestia.

Alla conclusione delle Cronache degli ghiaccio e del fuoco mancano ancora due romanzi.
Invece la serie televisiva tratta dalle cronache, Il Trono di spade, è arrivata alla stagione conclusiva.
Immagino che sia la prima volta che un adattamento esce prima che vengano scritti i libri da cui è tratto.
Questo è il motivo per cui i fan come me non stanno nella pelle per l’inizio della stagione finale.

Anni fa girava voce che il prossimo romanzo sarebbe uscito non prima del 2015: siamo arrivati al 2019 e stiamo ancora aspettando.
A questo punto c’è chi comincia a chiedersi se Martin vivrà abbastanza a lungo da porre fine a questa immensa saga.

Saga che è un’opera letteraria mastodontica, per quantità di pagine, di personaggi, di storie che si intrecciano, di temi toccati, di riferimenti storici.

Siamo in milioni ad aspettare.