Dory è un mistero che vuole essere svelato, è un elefante che vuole essere pensato, è un tesoro che vuole essere scoperto.
No, ancora oggi non so chi sia, Dory.
La faccenda che sto per raccontare ha inizio oltre due anni fa.
In quel periodo avevo deciso di approfondire lo studio del Saltarello romano.
Per entrare in possesso di qualche pubblicazione sull’argomento, ho sudato molte camicie. Il risultato delle mie ricerche l’ho riassunto qualche tempo dopo nell’articolo Saltarello: cos’è, da dove viene, possibili sviluppi.
Nonappena ho iniziato a cercare materiale da studiare, mi sono subito imbattuto in un video pubblicato su Youtube, dal titolo Saltarello Romano.
Zero descrizioni. Riportava solo il nome della formazione che lo ha inciso: Compagnia della Canzone Popolare Romanesca.
E qui comincia la nostra storia.
L’elefante proibito
Il pezzo è bello, ma non gli do troppo peso: non ho alcuna informazione su chi sia l’autore (se esiste) o da dove viene.
Il fatto è che, digitando Saltarello Romano su Google e su Youtube quel video salta sempre fuori in cima ai risultati di ricerca. Normale, ha 27mila e passa visualizzazioni. Per questo è sempre lì, davanti a me. E immancabilmente mi ritrovo ad ascoltarlo.
Così, nonostante i miei sforzi di ignorarlo, senza neanche accorgermene, mi ritrovo a strimpellarne la melodia sulla Chitarra.
C’è questo giochino che citano spesso psicologi e motivatori: non pensare a un elefante!
Inevitabilmente, in risposta alla proibizione, nella tua testa si materializza un elefante.
Insomma, nel giro di qualche settimana ho ultimato un arrangiamento per Chitarra fingerstyle di un brano di cui non so nulla.
Non so perché l’ho fatto. Mi dico lascia stare, ficca sto pezzo nel metaforico cassetto dei progetti abbandonati e non suonarlo più.
Ma niente, lui continua a riproporsi come il dannato elefante: se imbraccio la Chitarra, lui esce fuori dalle dita senza chiedere il permesso.
Finché accade che un pomeriggio sono in campagna a suonare sotto un fico, con il telefono a portata di mano. È l’inizio della Primavera, la stagione delle tentazioni.
Il Fico tentatore
Una volta ho assistito a una lezione di Medicina Cinese tenuta da un anziano medico francese. Raccontava che durante un viaggio in Israele si era intrattenuto a parlare di Cabala con qualche rabbino, il quale gli aveva spiegato che il frutto proibito dell’Albero della Conoscenza è il fico. E infatti, subito dopo il misfatto, Adamo e Eva si coprirono con una foglia di Fico, la prima cosa a portata di mano.
Non so quanto sia corretta questa interpretazione e neanche mi interessa più di tanto: sono pur sempre un maledetto ateo.
Ma sono certamente d’accordo riguardo il fatto che il fico sia un frutto tentatore.
D’altra parte, una delle più invitanti leccornie mai inventate dall’uomo è senz’altro pizza e fichi. Tra il sacro e il profano preferisco certamente il secondo. Non solo perché mi riempie la pancia, ma anche perché è una connessione più esplicita con le tradizioni romane (sia la pizza coi fichi che il Saltarello sono nati nell’antica Roma).
Ma torniamo a noi. Siamo rimasti che sto suonando la Chitarra sotto un albero di fico.
Sarà l’inizio della primavera, sarà che mi ispira il cinguettio degli uccelli, sarà che è scritto nella Cabala o sarà che ho voglia di pizza e fichi… Mi faccio prendere dall’entusiasmo.
Vado in casa, piglio il microfono, lo collego allo smartphone e torno sotto il fico per fare una registrazione video del pezzo.
A questo punto ho saltato il fossato. Ho un video pronto, non posso più tornare indietro. Devo sapere qualcosa di questo dannato pezzo e condividerlo col mondo.
Il fico mi ha costretto alla conoscenza. Fine della beata ignoranza edenica.
Brancaleone alla crociata
In realtà, mesi addietro, ho già fatto qualche timido tentativo di contattare la Compagnia della Canzone Popolare Romanesca, ma senza successo.
Ho intuito che la formazione si è sciolta da tempo: il sito internet risulta sempre offline e la Pagina Facebook non viene aggiornata da anni.
Ma ora devo andare in fondo alla faccenda: qualcuno di loro mi deve rispondere.
Insomma, chiunque cerchi su Google Saltarello romano si ritrova ad ascoltare questo brano. E allora bisogna che qualcuno faccia luce su questo mistero!
Così, investito della sacra missione, un po’ Parcival, un po’ Brancaleone, parto a cavallo del mio laptop scalcagnato.
Recupuero i nomi degli ex membri della band e cerco di contattarne quanti più possibile.
Dopo vari giorni di tentativi, riesco a farmi rispondere da ben due di loro, il mandolista Luca Mereu e la cantante Marzia Zanonzini.
Ovviamente, nessuno di loro ricorda da dove viene il brano.
Ma Marzia si offre di contattare qualcuno degli altri musicisti per avere informazioni.
E finalmente esce la verità.
Alla scoperta di Dory
E quello che esce fuori è davvero inaspettato.
Il Saltarello romano non è un saltarello romano!
Il pezzo è stato scritto da un signore che si chiama Maurizio Giuliani, che suonava nella Compagnia della Canzone Popolare Romanesca come mandolinista.
Il vero titolo del brano è Dory.
La pubblicazione del video col riferimento al ballo tradizionale di Roma è dipesa, evidentemente, da esigenze di posizionamento (come direbbe un markettaro).
In che senso?
Da quello che mi hanno riferito i membri della band, ho capito che la Compagnia della Canzone Popolare Romanesca ha avuto vita breve (purtroppo). Ma nella sua vita breve deve aver realizzato alcune incisioni di buona qualità.
Quando la formazione era ancora in attività, qualcuno dei musicisti ha pubblicato il video di questo pezzo strumentale. Ma per chiarire il tipo di repertorio che facevano – folklore capitolino – ne ha cambiato il titolo in Saltarello romano.
Poi la formazione si è sciolta, ma il video è rimasto online.
Un futuro per Dory
Come dicevo all’inizio, circolano pochissime informazioni sui saltarelli che si suonavano a Roma. Perciò, tutti quelli che esplorano la rete in cerca di indizi su questo ballo antichissimo si imbattono nel video in questione.
Siccome poi il pezzo è bello, suonato egregiamente e inciso bene, è esploso il successo.
Se 27mila visualizzazioni ti sembrano poche, non hai la misura di quanto gli italiani (e i romani in particolare) se ne freghino delle loro tradizioni musicali.
Fidati: nella sua nicchia, Dory è un successo.
La cosa più curiosa che mi ha scritto Maurizio Giuliani è che Dory, in realtà…
«È una tarantella che scaturisce da uno studio che feci su Rossini, quindi popolare sì, ma non troppo.»
Capito? nelle intenzioni del suo autore, Dory non è un Saltarello, ma una Tarantella.
In realtà, il termine Tarantella è una macrocategoria che include quasi tutti (se non tutti) i balli del centro-sud.
Il Saltarello fa parte della grande famiglia delle tarantelle (a sua volta, anche il Saltarello è una macrocategoria che include molte cose diverse tra loro).
Chi ha rinominato il pezzo Saltarello romano, comunque, sa il fatto suo. Il modello metrico/ritmico di Dory (tempo composto, del tipo 6/8, con accento spostato sui tempi pari) è identico a quello che ho trovato in alcuni veri saltarelli romani.
D’altra parte, a decretare il successo di Dory è stato proprio il fatto che è stata rinominata Saltarello romano.
Le origini dei brani tradizionali sono spesso curiose e contorte. Data la sua enorme visibilità, col passare dei decenni Dory potrebbe finire con l’entrare de facto nella tradizione, se altri musicisti come me se ne innamoreranno e la reinterpreteranno.
Spero che il mio arrangiamento per chitarra fingerstyle e questo articolo rendano giustizia al bellissimo brano (divenuto casualmente famoso) e soprattutto al suo autore, rimasto ingiustamente nell’ombra.
Se ti è piaciuto questo racconto, ne trovi altri simili qui: Racconti autobiografici
Per vedere tutti i racconti che ho pubblicato fino a oggi, vai qui: Racconti.
Maurizio Giuliani says
Luca è bellissimo come hai reso questa tarantella o saltarello che sia. Sento che devo ringraziarti anche per come lo hai presentato. Bravissimo!
Luca Ricatti says
Grazie Maurizio, è un grandissimo piacere. E’ il pezzo a essere bello, ma sono contento che l’arrangiamento ti piaccia!
Doriana says
Sono convinta che saltarello romano sia poetico io sono
DORY lo saprò. Questa ricerca è bellissima e mi darà la possibilità di entrare nella storia della musica evviva !!!!!!!
Luca Ricatti says
Piacere Dory!
Ne sarei felicissimo!